PERUGIA Proposte, proteste, direttive e tanti nodi da sciogliere. Ce n’è davvero per tutti nei giorni del conto alla rovescia che porterà oltre 7mila studenti...
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LAVORATORI FRAGILI
Nonostante gli sforzi e la mobilitazione per la sicurezza, non per tutti l’esame sarà in presenza. Già nelle scuole i dirigenti stanno individuando i lavoratori fragili, cioè i docenti commissari che per motivi di cautela o di salute non vanno esposti a rischio contagio. E di questi lavoratori fragili, certificati dal “medico competente di scuola”, dall’Inps o, sembra, anche dal medico di famiglia, ce ne sono diversi in varie scuole. Questi commissari parteciperanno all’esame da remoto, il che comporta un’ulteriore attività organizzativa sul fonte informatico. Oltre i commissari, on line ci saranno anche alcuni alunni che ne hanno fatto richiesta. Non va dimenticato che quest’anno sono quasi 250 i disabili che affronteranno l’esame di stato: tra loro alcuni non avranno la possibilità di farlo in presenza. Sulla scelta delle piattaforme da utilizzare e su cosa succederebbe nel caso saltasse il collegamento è in atto la discussione. Intanto in questi giorni le scuole si sono viste assegnare i fondi per i presidi destinati alla scurezza: qualche migliaio di euro già accreditati (da 2 a 4mila euro a scuola) per mascherine, dispenser e liquidi igienizzanti per le mani finalizzati all’esame. Più sostanziosa la cifra destinata alla ripresa di settembre: si va dai 40mila ai 90mila euro a seconda della grandezza della scuola. Ma è già alto il coro di chi ritiene i fondi assolutamente insufficienti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero