Maturità, per gli studenti più fragili e quelli che lavorano
a disposizione l'esame a distanza

Nella foto di Marco Giugliarelli, la simulazione dell'esame di maturità all'aperto a Todi
di Remo Gasperini
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Martedì 2 Giugno 2020, 08:27

PERUGIA Proposte, proteste, direttive e tanti nodi da sciogliere. Ce n’è davvero per tutti nei giorni del conto alla rovescia che porterà oltre 7mila studenti umbri davanti alle 181 commissioni composte da quasi 1300 docenti per l'esame di maturità. Dopo che due giorni fa i consigli di classe avevano messo nelle rispettive piattaforme i testi di italiano, già oggetto di studio durante il quinto anno, sui quali il candidato sarà chiamato a discutere, in queste ore sono partite le mail personali con le indicazioni sull’argomento assegnato a ciascun candidato (o a un gruppo di candidati), su indicazione dei docenti delle discipline di indirizzo. Questo elaborato dovrà essere “riconsegnato” dagli studenti, sempre per posta elettronica, entro il 13 ai docenti delle discipline di indirizzo. Le indicazioni sull’elaborato erano attesissime e non sono mancate le polemiche degli studenti che avrebbero voluto conoscerle prima per non arrivare di corsa alla consegna. Da ieri sera, dunque, primo contatto con lo stress da esame e subito al lavoro per consegnare al meglio quella che teoricamente dovrebbe essere la prova più favorevole. Mentre i maturandi studiano, dirigenti scolastici, docenti e personale Ata sono alle prese con l’organizzazione della prova in presenza che presenta molti aspetti da chiarire e anche delle differenze. In primo luogo ancora non sono stati nominati i presidenti di commissione. Meno che in altre regioni, dove ne mancano ancora il 10%, anche in Umbria resta qualche buco da coprire: rispetto alle 174 disponibilità dell’albo, la Iunti è al lavoro per chiudere con gli altri 7. Che poi avvicinandosi alla data fatidica del 17 giugno qualcuno si perda per strada è fisiologico, figurarsi in questa condizione di allerta coronavirus. Da qui la necessità di avere riserve anche pensando a forfait di commissari. Il decreto della Iunti uscirà nei prossimi giorni e comunque entro la settimana visto che la riunione plenaria dovrebbe svolgersi venerdì 12. Sarà una plenaria on line e non in presenza al Centro congressi Capitini come gli anni scorsi.
LAVORATORI FRAGILI
Nonostante gli sforzi e la mobilitazione per la sicurezza, non per tutti l’esame sarà in presenza. Già nelle scuole i dirigenti stanno individuando i lavoratori fragili, cioè i docenti commissari che per motivi di cautela o di salute non vanno esposti a rischio contagio. E di questi lavoratori fragili, certificati dal “medico competente di scuola”, dall’Inps o, sembra, anche dal medico di famiglia, ce ne sono diversi in varie scuole. Questi commissari parteciperanno all’esame da remoto, il che comporta un’ulteriore attività organizzativa sul fonte informatico. Oltre i commissari, on line ci saranno anche alcuni alunni che ne hanno fatto richiesta. Non va dimenticato che quest’anno sono quasi 250 i disabili che affronteranno l’esame di stato: tra loro alcuni non avranno la possibilità di farlo in presenza. Sulla scelta delle piattaforme da utilizzare e su cosa succederebbe nel caso saltasse il collegamento è in atto la discussione. Intanto in questi giorni le scuole si sono viste assegnare i fondi per i presidi destinati alla scurezza: qualche migliaio di euro già accreditati (da 2 a 4mila euro a scuola) per mascherine, dispenser e liquidi igienizzanti per le mani finalizzati all’esame.

Più sostanziosa la cifra destinata alla ripresa di settembre: si va dai 40mila ai 90mila euro a seconda della grandezza della scuola. Ma è già alto il coro di chi ritiene i fondi assolutamente insufficienti.

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