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PERUGIA- L’Umbria dovrebbe essere verde, ma fino a tarda ora il dubbio è rimasto. E se invece sarà zona arancione, si rischia il blocco dentro il proprio comune, l’alternativa sono i confini della la provincia di residenza. È uno dei punti sui quali hanno litigato per buona parte del pomeriggio di ieri presidenti di Regione e Governo. Il nuovo decreto del Presidente del Consiglio è atteso per la giornata di oggi. E’ confermata la divisione dell’Italia in fasce colorate: le regioni con i parametri di rischio meno grave dovranno rispettare solo i provvedimenti “base” previsti dal Governo, per le altre sono previsti due livelli di pericolo: arancione e rosso.
GLI SPOSTAMENTI
L’Umbria conta di finire nella classe arancio: «vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori - riportano le bozze del decreto - salvo che siano motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità oppure per motivi di salute... sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti n cui la stessa è consentita.
IL MECCANISMO
Toccherà al ministro della Salute, Roberto Speranza, la responsabilità di stabilire “le fasce di colore” territorio per territorio sulla base di 21 parametri condivisi in estate da Governo e Regioni e sulla base dell’indice Rt. In base ai parametri, i provvedimenti scatteranno in maniera quasi automatica, perché comunque dovranno essere accompagnati da un’ordinanza dei presidenti di Regione.
I PROVVEDIMENTI NAZIONALI
Va precisato che i provvedimenti “arancioni” si sommeranno alle limitazioni nazionali previste per tutti: coprifuoco alle 22 e chiusura dei musei e delle mostre; didattica a distanza al 100 per cento per le scuole Superiori, salvo attività laboratori in presenza (in Umbria anche per le Medie è già prevista la didattica a distanza totale). Inoltre, nelle giornate festive e prefestive chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole; coefficiente di riempimento massimo del 50 per cento sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale (anche questa è una misura già adottata in Umbria). Federico Fabrizi
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