OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PERUGIA La continua crescita dei contagi e l’ulteriore pressione su rete ospedaliera e sistema di sorveglianza hanno spinto l’Umbria verso la zona arancione prevista nell’emergenza Covid. Sono considerate in ascesa le criticità legate alla gestione del contagio che Iss e Ministero della salute sintetizzano in 21 indicatori riferiti a capacità di monitoraggio, trasmissione e impatto del contagio, resilienza dei servizi sanitari. Un upgrade previsto dalla Regione e nell’aria ormai da domenica. «L’evoluzione e i numeri straordinari di questa seconda ondata – ha commentato la governatrice Donatella Tesei - stanno facendo cambiare i colori a tante regioni e con molta velocità. Mi auguro che l’Umbria si fermi qui».
La decisione, maturata ieri pomeriggio nella cabina di regia Stato-Regioni, per l’Umbria prevede un inasprimento delle restrizioni certificate dal decreto firmato ieri sera dal ministro Roberto Speranza e in vigore da mercoledì. La stretta riguarda gli spostamenti personali, con coprifuoco dalle 22 alle 5 e il divieto di muoversi verso altre regioni o comuni, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Saracinesche abbassate per bar e ristoranti, chiusi 7 giorni su 7, con l’asporto possibile fino alle 22, mentre non ci sono restrizioni per le consegne a domicilio. Il passaggio dalla fascia gialla ad arancione comporta anche la chiusura, nei festivi e prefestivi, dei centri commerciali, fatta eccezione per farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole; chiusi anche musei e mostre. Una stretta che gli esperti avevano auspicato da giorni. «Se introducessimo misure più restrittive potremmo riportare la curva dei contagi a livelli più bassi – ha affermato Fabrizio Stracci, epidemiologo del Cts regionale - riducendo il carico sulle strutture sanitarie, che è a livelli preoccupanti, e contemporaneamente riorganizzare la difesa di quelle sensibili come ospedali e Rsa, potenziando il contact-tracing per andare avanti con qualche maggiore tranquillità».
Una stretta accolta senza polemiche dalla presidente Tesei che ha però sottolineato le contromisure già adottate dalla sua giunta. «Ci siamo attrezzati e portati già avanti con il piano di salvaguardia, installando un ospedale da campo accanto a quello di Perugia che sarà operativo da giovedì con 37 posti letto. Ora, com’è giusto che sia, cominciamo con l'attivazione del piano». Ieri intanto nuova allerta dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che colloca l’Umbria tra le 11 regioni che superano la soglia dei ricoveri di pazienti Covid in medicina generale, malattie infettive e pneumologia. Nella regione, infatti, stando ai dati aggiornati a domenica sera, si è arrivati al 53% di occupazione di reparti di non intensiva dove la soglia limite del 30% è stata superata da tempo e ora è sopra il 60%.
Considerando le tre dimensioni esaminate dalla Cabina di regia, per l’Umbria potrebbe essere stato ravvisato un peggioramento rispetto alla capacità di monitoraggio, da “poco sopra-soglia” a “sotto-soglia” e potrebbe essere cambiata anche la classificazione del rischio rispetto alla trasmissione e all’impatto del virus, con alta probabilità di progressione e allerte di resilienza.
Il Messaggero