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PERUGIA - Centinaia di pagine di canovaccio per oltre tre ore di ricostruzione della «manipolazione sistematica di undici concorsi», che partiva «dalla loro indizione, passando per la segnalazione della politica, l'interessamento del direttore generale e a cascata sui presidenti delle commissioni». Con tanto di «sorteggi pilotati» degli stessi esaminatori e quell'attività sinergica che la procura traduce in associazione per delinquere.
Questi alcuni dei passaggi della lunga requisitoria che ieri i pm Paolo Abbritti e Mario Formisano hanno concluso con la richiesta di rinvio a giudizio di tutti gli indagati per l'inchiesta della guardia di finanza relativi ai presunti concorsi con l'aiutino in sanità. In realtà quasi tutti, visto che per Serena Zenzeri, accusata in quanto componente dell'ufficio competente per i procedimenti disciplinari di abuso d'ufficio per la sospensione (dal servizio e dallo stipendio) dell'allora direttore di Pediatria Susanna Esposito, è stato richiesto il non luogo a procedere al giudice Angela Avila.
Mentre ieri mattina Massimo Lenti ha affidato a una dichiarazione spontanea la sua completa estraneità ai fatti contestati (relativamente all'accusa di aver passato le tracce del concorso per Maxillo-facciale a due candidati), nelle prossime udienze toccherà alle repliche delle difese, pronte a dimostrare la correttezza dei loro assistiti e ad alleggerirne le posizioni. Tra gli altri, Francesco Falcinelli, Francesco Crisi, David Brunelli, Chiara Peparello, Marco Brusco, Nicola Di Mario, Vincenzo Bochicchio, Fernando Mucci, David Zaganelli e Franco Libori. La decisione del giudice per le indagini preliminari su chi mandare o meno a processo è attesa per il 25 novembre.
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