OperaIncanto porta a Terni la prima assoluta di Sogno (ma forse no), di Matteo D'Amico

OperaIncanto porta a Terni la prima assoluta di Sogno (ma forse no), di Matteo D'Amico
  TERNI - Il festival OperaInCanto si conclude con un evento di grande rilevanza nazionale: la prima esecuzione assoluta di Sogno (o forse no), una nuova opera di Matteo...

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TERNI - Il festival OperaInCanto si conclude con un evento di grande rilevanza nazionale: la prima esecuzione assoluta di Sogno (o forse no), una nuova opera di Matteo D’Amico, uno dei più interessanti e apprezzati compositori italiani del nostro tempo. Il libretto, ricavato da una commedia di Luigi Pirandello, è stato scritto da Sandro Cappelletto in collaborazione con lo stesso D’Amico. Sono previste due recite sabato 8 ottobre al teatro Sergio Secci di Terni: la prima alle 10,30 dedicata agli studenti, la seconda alle 21 aperta al pubblico di ogni età.

Luigi Pirandello scrisse l’atto unico Sogno (ma forse no)  a cavallo tra il 1928 e il 1929. «Seduzione, gelosia, tradimento, disagio, l'incubo di una violenza subita» -  così Sandro Cappelletto condensa i temi di questa commedia. E prosegue: «Con esemplare geometria drammaturgica Pirandello ci guida all'interno delle dinamiche universali del rapporto di coppia, restando sul crinale sottile, e per lui determinante, che separa realtà e immaginazione, la lucida veglia e lo stato onirico. Sigmund Freud avrebbe molto amato questa commedia». Gli interventi sul testo originale di Pirandello - prosegue Cappelletto - sono ridotti al minimo e sono mirati ad offrire a Matteo D'Amico una sequenza lessicale funzionale al canto e all'azione scenica, sapendo che non una parola verrà da lui sprecata o ignorata. Questo stretto rapporto col testo viene confermato dal compositore, che afferma: «Anche in un contesto, come quello odierno, animato dalle esperienze più diverse di teatro musicale sperimentale, ho sempre prediletto l'impostazione tradizionale della forma operistica, quella basata, fin dai suoi albori, sulla presenza forte di un'azione drammatica guidata dalla musica e dal canto, dalla loro capacità di costruire e plasmare personaggi e situazioni». D’Amico aggiunge un’annotazione personale: «Quest'ultima mia fatica segna il mio primo incontro 'operistico' con Luigi Pirandello, che sento molto vicino sia per motivi di stretti legami familiari (D’Amico è il pronipote del drammaturgo siciliano, ndr) sia per la lunga frequentazione dei suoi testi».

 

  L’opera di D’Amico e Cappelletto sarà messa in scena da Denis Krief, regista, scenografo e costumista di fama internazionale. Ha avuto una formazione cosmopolita, ha studiato a Parigi, è vissuto per tre decenni a Roma, poi si è trasferito a Berlino. I suoi spettacoli sono stati visti su molte delle più importanti scene liriche italiane (tra cui Opera di Roma, Fenice di Venezia, San Carlo di Napoli, Arena di Verona, Festival Verdi di Parma) e inoltre in Francia, Germania, Spagna, Svizzera e Giappone. Gli interpreti saranno il soprano Elisa Cenni, il tenore Roberto Jachini Virgili e il mimo Graziano Sirci.

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Il Messaggero