Caio, Gaio o Publio? Il giallo sul vero nome del "ternano" Tacito

Caio, Gaio o Publio? Il giallo sul vero nome del "ternano" Tacito
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TERNI Tutta colpa di una semplice svista o disobbedienza voluta da parte di qualche insegnante? La vicenda si è tinta di giallo già da tanti anni fa. Ed ora la polemica riprende vita in seguito all’idea del comune di Terni di inserire foto di concittadini famosi nelle vetrine dei negozi chiusi, ad incitamento dei ternani e delle ternane per una vigorosa ripresa della città. Tra le foto c’è quella di Gaio Cornelio Tacito a cui è intitolato il liceo classico, la via principale della centro storico, una piazza, un bar e, fino a qualche tempo fa, anche un ristorante. Si tratta di quello storico famoso che Metelli mette al centro della sua piazza metafisica in uno dei dipinti più conosciuti. Insomma uno a cui i ternani sono affezionati davvero. Ed ecco che è scoppiata di nuovo la polemica sul primo dei tre nomi che i personaggi illustri avevano nell’età antica. Sarà Gaio o Caio o addirittura Publio? La città si divide, c’è chi rispolvera le vecchie letterature e mette in facebook la pagina precisa in cui si parla di Tacito.

Una storia antica. Ma la storia è antica. Nel 1936 il preside del liceo classico, Arcangelo Petrucci, chiede formalmente al Provveditore agli studi di Terni di cambiare il nome della scuola “da Maccio Plauto a Cornelio Tacito che per quasi universale consenso è considerato cittadino di questa città”, come si legge nel volume di Bruno Giancarlo dedicato proprio al Tacito storico romano. Quando arriva a scuola la risposta del Provveditorato c’è però una postilla ben chiara che viene scritta in calce alla lettera. Si chiede di non mettere nessuno dei presunti prenomen attribuiti a Cornelio Tacito perché di nessuno si ha la certezza. Si scrive nero su bianco: Non quindi come la signoria vostra scrive Gaio Cornelio Tacito, ma solo Cornelio Tacito. Il Ministero aveva risolto in maniera fin troppo veloce il problema tagliando di netto il nome dello storico latino. La precisazione tanto raccomandata dal Provveditore agli studi però è caduta nel vuoto. Forse sembrava troppo poco mettere solo due dei tre nomi che i personaggi illustri romani possedevano? Una tirchieria? Sta di fatto che nessuno ascoltò la raccomandazione e quando sulla facciata del liceo venne scritto il nome si optò per Liceo Ginnasio G.C. Tacito. La scritta si può leggere chiaramente ancora oggi. Nessuno chiese spiegazioni e nessuno le fornì.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero