Ciprini: «Non può essere Fora il nostro candidato»

Tiziana Ciprini
PERUGIA - Tiziana Ciprini, perugina, deputata al secondo mandato, fa il punto sulle trattative rossogialle. Quale o quali tra...

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PERUGIA - Tiziana Ciprini, perugina, deputata al secondo mandato, fa il punto sulle trattative rossogialle.

Quale o quali tra le condizioni poste da Luigi Di Maio non sono negoziabili?
«Sicuramente la prima, nessun candidato di partito a presidente. Quello che Di Maio ha voluto proporre è un modo
nuovo di fare politica, affrancato dalle contrapposizioni dei partiti e che sappia radunare le migliori sinergie civiche
della regione, in termini di competenze ed entusiasmo. L’Umbria in questo caso sarebbe un terreno ideale di
sperimentazione».
Il M5S umbro è disposto a presentarsi in coalizione?
«Il messaggio di apertura è stato chiaro, prendere o lasciare: nessuna interferenza della vecchia politica e dei
soliti noti in Umbria. Tutti i partiti facciano un passo indietro per far fare un balzo in avanti alla nostra regione.
Il m5s non è interessato alla spartizione di assessorati e poltrone. Siamo invece interessati a sostenere una giunta
civica su temi programmatici per la rinascita delle comunità locali. Il progetto del patto civico per l’Umbria ha senso
solo se le forza politiche che intendano appoggiarlo concorrono insieme per fare il bene della regione e non
gareggiano solo contro qualcuno, in questo caso la Lega. Ricordo infatti, in primis a me stessa, che quando il M5S
aveva tutti contro per contrastarne l’ascesa, siamo arrivati al governo di questo paese nel 2018. In tal senso lancio
l’alert: si stringano alleanze per fare al meglio le cose, non contro qualcuno. Altrimenti c’è l’effetto boomerang».
Può essere Andrea Fora il “civico” che piace anche a voi?
«Premetto che non conosco Fora personalmente, quindi la mia non intende essere una valutazione sulla persona. Ritengo di no per 2 motivi: il primo è che è incompatibile con le nostre regole di candidatura perché è rinviato a giudizio per frode nelle forniture alle mense scolastiche. Il secondo perché viene dal mondo delle cooperative e io personalmente ho denunciato più volte in Parlamento le distorsioni del rapporto patologico e affaristico coop/mondo politico locale che tanto hanno danneggiato il nostro tessuto territoriale. Quindi per me si deve trovare qualcuno di veramente innovativo, fuori dai soliti giochi di potere e sottopotere».
Il terzo polo ha subito chiesto un tavolo di confronto…
«Il dialogo viene gestito dal capo politico Di Maio che si è riservato di interloquire in prima persona, come recita il
nostro statuto - ratificato di recente dalla nostra base - che prevede la facoltà del capo politico di proporre

eventuali alleanze con liste civiche, sotto la sua diretta supervisione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero