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PERUGIA L'ha spuntata Donatella Tesei. Ha vinto la presidente e con lei ha vinto quel blocco di forze che spinge per difendere la giunta regionale così com'è, secondo la linea del non si tocca. Il patto è stato sancito ieri mattina nel corso di una riunione a tre - Tesei, Caparvi, Melasecche - tenuta poco prima dell'ora di pranzo a Palazzo Donini nell'ufficio della governatrice. Tempi rapidi, pochi sorrisi e attenzione più alla sostanza che alla forma. La soluzione ormai e sul tavolo e diventa difficile per tutti rifiutarla.
Nel braccio di ferro nella Lega, Enrico Melasecche resta assessore, è quello che voleva lui e anche la governatrice, convinta dal lavoro dell'ex vicesindaco di Terni in particolare sul complicato dossier dei trasporti e soprattutto preoccupata dalla prospettiva di dover mettere mano ad un mosaico nel quale togliere una tessera imporrebbe di sostituirne altre, cioè un piano inclinato del quale si vede il punto di partenza ma non quello di arrivo. Dal suo lato, l'highlander Melasecche incassa la permanenza nell'esecutivo e anche la soddisfazione del rientro nel Carroccio - benedetta addirittura dal leader maximo Matteo Salvini - dopo la cacciata plateale subita lo scorso 10 agosto ad opera del segretario regionale del partito Virginio Caparvi. In cambio, però, Melasecche è costretto a chinare il capo e fare quello che proprio Caparvi gli chiedeva da mesi: dimettersi da consigliere regionale per fare soltanto l'assessore e lasciare così il seggio di Palazzo Cesaroni alla prima dei non eletti nella lista della Lega, Manuela Puletti. Nel gioco delle correnti lei è vicina al deputato Riccardo Marchetti e vicina pure al segretario Caparvi.
Ieri mattina, l'incontro a tre è servito a ratificare quello che Tesei, Melasecche e Salvini avevano fissato già giovedì pomeriggio: tutti un passo indietro e crisi risolta.
Il Messaggero