La campagna elettorale tra risse e haters... allora meglio gli aperitivi

Manifesti elettorali nella zona di Napoli
PERUGIA - Giacomo Leonelli (Pd) ha fatto tappa all’Urban di venerdì sera e all’aperitivo di Menchetti mercoledì. Donatella Tesei (Lega) è...

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PERUGIA - Giacomo Leonelli (Pd) ha fatto tappa all’Urban di venerdì sera e all’aperitivo di Menchetti mercoledì. Donatella Tesei (Lega) è passata dalla polizia penitenziaria all’ordine degli avvocati di Terni e punta Coldiretti ad Amelia. Gino Di Manici (M5S) va porta a porta. Rossella Muroni (LeU) ha un gruppo che lavora sui social media accelerando e rallentando la raffica dei post. I manifesti elettorali non vanno più di monda? Forse. Fatto sta che il Partito democratico a Perugia ha messo all’opera la solita “squadra di attacchinaggio”. «I manifesti? Certo che li ho fatti, e anche le vele, con il simbolo del partito perché i dati che abbiamo dicono che il 75 per cento degli elettori sceglie il partito e non la persona - spiega Fiammetta Modena (Fi) - vado in tv e sui social media abbiamo ragionato a lungo ed abbiamo concluso di usarli con prudenza, selezionando chi informare per evitare che la scelta sia controproducente».

«Abbiamo i gazebo e nei prossimi giorni gireremo con un camper nelle zone della Valnerina», racconta Andrea Liberati, che sta organizzando la campagna elettorale umbra dei 5 Stelle.
I manifesti sono pochi anche per un problema di autorizzazioni: la Corte d’Appello ha sorteggiato le posizioni dei partiti soltanto alcuni giorni dopo l’ammissione dei simboli, poi ogni giunta comunale deve approvare una delibera per assegnare gli spazi: a Perugia è arrivata solo venerdì scorso. «Io ho aspettato a metterli perché pioveva... si sarebbero rovinati tutti», dice il pentastellato Filippo Gallinella.
Ci sono regole serrate anche per il volantinaggio. Per i banchetti serve l’autorizzazione del Comune. A Perugia, ad esempio, sono vietati in centro storico. E nei mercatini dovrebbe essere all’opera un partito alla volta. «Ma in genere non ci si pestano i piedi», racconta un’attivista dei de.

Alice Scialoja si occupa della campagna elettorale di Rossella Muroni di LeU, che non è umbra ed è capolista alla Camera e candidata nel collegio uninominale di Foligno. «Manifesti pochi - spiega - è anche una scelta etica, ripianteremo una quantità di alberi proporzionata alla carta utilizzata. Sui social abbiamo lavorato: inizialmente con una pagina sponsorizzata, qualche commento haters è arrivato ma non molti sinceramente, poi siamo passati a sponsorizzare solo i post. E poi ovviamente incontriamo associazioni, gruppi... più persone possibile». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero