Grifo raggiunto al 90' a Cesena (1-1). Rabbia e accuse: «Non dati tre rigori»

Moscati e Monaco (foto GRIFOPRESS)
PERUGIA - Rabbia e accuse. Rabbia per essere stati raggiunti al novantesimo, accuse per «tre rigori non concessi». Si chiude così, a Cesena, la prima...

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PERUGIA - Rabbia e accuse. Rabbia per essere stati raggiunti al novantesimo, accuse per «tre rigori non concessi». Si chiude così, a Cesena, la prima delle due partite che il Perugia deve recuperare in questo terribile mese di marzo che vedrà la squadra di Caserta in campo quasi ogni tre giorni. I biancorossi avevano trovato un fortunoso quanto meritato vantaggio a metà del secondo tempo e stavano per incassare tre punti importanti che avrebbero significato immediato rilancio dopo il ko di Padova, quando proprio allo scadere sono stati beffati beffati da Russini con Cancellotti e Fulignati non esenti da colpe.

I biancorossi così restano al terzo posto a quota 54, falliscono l'aggancio al secondo occupato dal Sudtirol a 56 e soprattutto riducono di appena una lunghezza il distacco dal Padova capolista, a quota 61. A questo punto, nonostante una gara ancora da recuperare, per i grifoni si fa davvero complicata la corsa al primo posto e dunque alla promozione diretta in serie B.

Accuse, si diceva. Perché a fine partita il direttore generale Gianluca Comotto ha sostenuto senza mezzi termini alle telecamere di Umbria tv come alla squadra biancorossa siano stati negati «tre evidenti rigori». In particolare l'accusa riguarda il primo, dopo venti minuti del primo tempo, con un evidente contatto ai danni di Melchiorri che stava per concludere a due passi dal portiere di casa. Oltre che al rigore sarebbe scattata l'espulsione per il difensore cesenate e sicuramente la gara avrebbe potuto prendere un'altra strada.

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Il Messaggero