Terni, buoni spesa: ecco cosa fare per averli

Terni, buoni spesa: ecco cosa fare per averli
«Non sarà un click day. Non varrà la logica del chi prima arriva meglio alloggia. Valuteremo caso per caso». L'assessore al Sociale, Cristiano...

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«Non sarà un click day. Non varrà la logica del chi prima arriva meglio alloggia. Valuteremo caso per caso». L'assessore al Sociale, Cristiano Ceccotti, predica calma. «Chi non potrà compilare la domanda perché non ha i mezzi informatici per farlo - prosegue - o ha difficoltà oggettive, che verranno valutate per evitare furbizie, non deve preoccuparsi, può chiamare il numero di telefono indicato e farsela compilare a voce. I moduli cartacei comunque saranno a disposizione al Comando della municipale di Corso del Popolo, dove però non saranno date informazioni». I buoni spesa per le famiglie in difficoltà hanno visto la luce. Ieri sono stati approvati dalla Giunta i criteri che verranno valutati per assegnare le risorse stanziate dal Governo: 653 mila euro. Palazzo Spada ha scelto la soluzione del buono spesa cartaceo, con due tagli: uno da 25 e l'altro da 50 euro. Ticket che saranno assegnati non appena sarà terminata la valutazione delle domande presentate.

«Il 9 aprile contiamo di assegnare i primi buoni pasto», dice l'assessore Ceccotti. Buoni pasto che andranno spesi solo nei punti vendita che figureranno nell'elenco che Palazzo Spada pubblicherà dopo aver esaminato le domande di accreditamento presentate dai commercianti. Nella compilazione dell'elenco, il Comune terrà conto di alcuni criteri: applicazione di sconti sulla spesa fatta con i buoni pasto del Comune, scontistica speciale sui prodotti a chilometro zero e consegna a domicilio gratuita. «Una volta che il commerciante avrà incassata il buono - spiega l'assessore al commercio Stefano Fatale - avrà modo di annullare il codice identificativo del ticket con il cellulare. Questa operazione consentirà al Comune di individuare il codice iban del commerciante sul quale accreditare l'importo del buono».

Minori, disabili e anziani a carico, disponibilità finanziarie liquide al 31 marzo inferiore a 6 mila euro, non fruire di rendite superiori a 600 euro mensili, perdita di lavoro senza ammortizzatori sociali, mancato inizio lavoro stagionale, sospensione o forte contrazione dell'attività di lavoro autonoma e utenti già seguiti dagli uffici del Welfare. Questi i criteri che verranno presi in considerazione per selezionare le famiglie a cui consegnare i buoni pasto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero