Bandecchi sindaco: «Mi hanno detto che c'è incompatibilità, Ternana in vendita»

Bandecchi sindaco: «Mi hanno detto che c'è incompatibilità, Ternana in vendita»
Il presidente di una società di calcio, può fare anche il sindaco della città? A quanto pare, no. C'è il caso di Terni, dove al neoeletto, Stefano...

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Il presidente di una società di calcio, può fare anche il sindaco della città? A quanto pare, no. C'è il caso di Terni, dove al neoeletto, Stefano Bandecchi di Alternativa Popolare, è stato comunicato ieri proprio questo. Lui, infatti, è anche presidente della Ternana. E così, decide di mettere in vendita la società, «che però - precisa - sto iscrivendo al campionato di serie B e per la quale sto lavorando per garantirle le basi per una stagione ambiziosa, a prescindere da chi verrà dopo di me». Già a gennaio voleva vendere, ma gli interlocutori di allora non ci sono più, svaniti dopo che lui ci aveva ripensato. Fino alle elezioni, Bandecchi escludeva, leggi e sentenze alla mano, l'incompatibilità. Ma la realtà, ieri, alla convalida della sua elezione, è stata un'altra. Per lui, si tratterebbe di una "scherzetto" della precedente amministrazione, di centrodestra.

«Per me - spiega - non c'erano problemi. Ma evidentemente, la giunta uscente ha lasciato dei documenti in cui il segretario comunale afferma che, a suo avviso, la legge è restrittiva e se io prendo lo stadio cittadino in utilizzo scattano conflitti di interesse per i quali non basterebbe nemmeno che io lasciassi la sola presidenza. Abbiamo trovato una serie di documenti ai quali hanno lavorato intensamente sabato e domenica scorsi e che abbiamo dovuto firmare. Per me, è assurdo che uno che paga uno stadio e ci spende 1,3 milioni l'anno, abbia incompatibilità con il Comune. Perché non mi sembra che il Comune ci abbia dato soldi. Resto sindaco e punto sempre sull'Umbria, vendo la Ternana e avrò risolto il problema alla destra». Su tempi e modalità di cessione, non si sbilancia: «Riceviamo chiamate ogni giorno, da chi sarebbe pronto a prendere la Ternana. Sarà ceduta a soggetti di livello e pronti a investirci». Paolo Grassi

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Il Messaggero