"Azzardo non chiamiamolo gioco", arriva a Castel Viscardo la mostra itinerante

"Azzardo non chiamiamolo gioco", arriva a Castel Viscardo la mostra itinerante
L’arma dell’ironia per contrastare la ludopatia. Arriva a Castel Viscardo la mostra itinerante “Azzardo non chiamiamolo gioco”, una delle...

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L’arma dell’ironia per contrastare la ludopatia. Arriva a Castel Viscardo la mostra itinerante “Azzardo non chiamiamolo gioco”, una delle iniziative informative che rientrano nel progetto di contrasto alla ludopatia della Zona sociale 12, di cui il Comune di Orvieto è capofila, “Io non azzardo”.

Dopo la prima tappa a Fabro ad agosto, in collaborazione con l’associazione Centro Dentro di Fabro, venerdì 29 settembre, presso il Centro Sociale di Castel Viscardo verrà inaugurata l’esposizione che rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 1° ottobre. Saranno presenti il sindaco di Castel Viscardo, Daniele Longaroni, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Orvieto, Alda Coppola, il direttore del Distretto di Orvieto e responsabile del SerD, Massimo Marchino, ed Elisa Marceddu della struttura semplice dipartimentale Sorveglianza e Promozione della Salute Usl Umbria2.

La mostra si compone di 60 vignette umoristiche di 36 artisti italiani e si basa su un’ironia graffiante quale spunto per un cambiamento culturale contro il dilagare del gioco d’azzardo. 

La mostra è organizzata dal Centro di riferimento regionale per la Dipendenza da gioco, con sede a Foligno presso il Dipartimento delle Dipendenze della Usl Umbria2, in collaborazione con il Comune di Foligno, l’Azione Cattolica, la Caritas Diocesana, Cgil, Cisl, Locomotiva cooperativa sociale, e la Comunità La Tenda. Il progetto è stato messo a disposizione dall’associazione Exodus onlus ed è patrocinato dal Senato della Repubblica.

“L’obiettivo del progetto di cui il Comune di Orvieto è capofila – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Alda Coppola – è quello di aumentare nella popolazione la consapevolezza dei rischi associati al gioco d’azzardo, con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili, ma anche promuovere il reinserimento delle persone con disturbo da gioco d'azzardo a livello sociale, relazionale e lavorativo e a sostenere le loro famiglie. I beneficiari diretti degli interventi, quindi, sono le persone con comportamenti di dipendenza da gioco d’azzardo e i loro familiari e i beneficiari indiretti sono le comunità locali. Per questo motivo riteniamo di fondamentale importanza eventi comunicativi come la mostra itinerante che si sposterà in luoghi di partecipazione collettiva su tutto il territorio della Zona sociale. Inoltre – conclude – sono attivi due sportelli informativi, uno presso il Serd di Orvieto e uno ubicato nel Comune di Fabro, in quanto riteniamo fondamentale il ruolo dell’ascolto e della comunicazione al fine di intercettare quanto prima un possibile disturbo patologico”.

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Il Messaggero