TERNI Lunedì scorso la Regione ha dato il via libera allo spostamento dei tralicci dell’elettrodotto richiesto dalla Thyssen per poter ampliare la discarica di...
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L’ultimo studio idrogeologico dell’area della discarica di Valle è stato fatto per conto dell’Ast dalla società Bortolami di Molfetta. E riguarda il biennio 2015-2016 quando giacevano rifiuti non pericolosi derivanti da trattamento scorie per il 76 per cento, rifiuti pericolosi parzialmente stabilizzati per il 12 per cento e fanghi prodotti da trattamento acque reflue industriali per il 3 e per cento.
La governance tedesca sta cercando di risolvere il problema della gestione delle scorie di provenienti dalla lavorazione dell’acciaio inox. Trovando la migliore soluzione possibile, dal punto di vista industriale, tecnico ed economico. «Una scelta ambiziosa - hanno riferito più volte dall’Ast - per fare di Terni un polo d’eccellenza internazionale nello smaltimento delle scorie: un sito manifatturiero il più possibile vicino all’obiettivo “rifiuti zero».
Una scelta quasi obbligata perché la discarica di Villa Valle è in esaurimento ed è situata in un luogo di interesse strategico ambientale, a ridosso della città ma anche a pochi passi dalle Cascate delle Marmore. L’azienda ha terminato la messa in sicurezza della ex discarica, grazie a un progetto che ha previsto il cosidetto “capping” della vecchia discarica e un programma di controllo che nel tempo monitorerà la situazione delle falde limitrofe alla collina. Se andrà come sperano in viale Brin verrà realizzato l’avveniristico progetto ideato da Andreas Kipar, architetto esperto di riqualificazione dei tessuti industriali che trasformerà l’ex discarica in un parco a disposizione dei cittadini, in una nuova zona verde che andrà a riqualificare il panorama della città e della conca ternana. Intanto, però la stessa discarica di amplierà perché alternative ancora non ci sono.
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Il Messaggero