Arriva il progetto nazionale per riportare le opere d'arte nei musei locali; Rossi (Terni Civica): «La giunta aderisca subito»

Arriva il progetto nazionale per riportare le opere d'arte nei musei locali; Rossi (Terni Civica): «La giunta aderisca subito»
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TERNI        Dare a Cesare quel che è di Cesare - o almeno, restituirglielo: si può riassumere così l’ultima iniziativa a sfondo culturale che potrebbe coinvolgere la città di Terni, «100 opere escono fuori dai depositi museali»; si tratta in realtà di un progetto nazionale, ma che per la città della conca potrebbe significare un’occasione imperdibile per dimostrare che di tesori ce ne sono anche in provincia. A farsene portavoce è Michele Rossi, capogruppo di Terni Civica, che punta su questo progetto come continuazione della campagna di promozione territoriale. «Il Ministero dei Beni Culturali in collaborazione con la Rai, ha lanciato, con l’obiettivo di valorizzare testimonianze artistiche preziose relegate nei depositi, affidandole invece alle collezioni di musei più piccoli» spiega.

Nel nostro caso particolare ci sono dei reperti che provengono dalle necropoli di San Pietro in Campo e dell’Acciaieria, che sono conservati nei depositi del Museo di Villa Giulia a Roma, reperti di cui si parlava già nel momento del ritorno del Telamone, il fiore all’occhiello del Museo Archeologico Giontella che ha rappresentato per la città il primo passo in questa direzione. I numeri dell’intera iniziativa, tuttavia, sono ben maggiori: «Si prevede che 100 opere dai depositi di 14 tra i musei più importanti d’Italia vengano affidate, con un deposito a lungo termine, ad istituzioni di piccole realtà territoriali, così da renderle finalmente fruibili al pubblico. I musei locali sinora coinvolti  sono 28, 13 le regioni e 21 i Comuni, ed entro febbraio è prevista la consegna delle prime 36 opere. Ma esiste anche una banca dati della direzione generale Musei che ha già raccolto quasi 4000 opere provenienti dai depositi di oltre 90 musei statali, selezionate tra quelle potenzialmente coinvolte in una futura restituzione ai territori» spiega Rossi: secondo lui è fondamentale prendere i contatti subito, «affinché i musei civici di terni possano candidarsi ad accogliere nuove opere d’arte legate al territorio».

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Il Messaggero