TERNI Dare a Cesare quel che è di Cesare - o almeno, restituirglielo: si può riassumere così l’ultima iniziativa a sfondo culturale che potrebbe coinvolgere la città di Terni, «100 opere escono fuori dai depositi museali»; si tratta in realtà di un progetto nazionale, ma che per la città della conca potrebbe significare un’occasione imperdibile per dimostrare che di tesori ce ne sono anche in provincia. A farsene portavoce è Michele Rossi, capogruppo di Terni Civica, che punta su questo progetto come continuazione della campagna di promozione territoriale. «Il Ministero dei Beni Culturali in collaborazione con la Rai, ha lanciato, con l’obiettivo di valorizzare testimonianze artistiche preziose relegate nei depositi, affidandole invece alle collezioni di musei più piccoli» spiega.
Nel nostro caso particolare ci sono dei reperti che provengono dalle necropoli di San Pietro in Campo e dell’Acciaieria, che sono conservati nei depositi del Museo di Villa Giulia a Roma, reperti di cui si parlava già nel momento del ritorno del Telamone, il fiore all’occhiello del Museo Archeologico Giontella che ha rappresentato per la città il primo passo in questa direzione.