Terni, ricordato anche a Roma il poliziotto-eroe Roberto Antiochia

Commemorazione a Roma di Roberto Antiochia
Un celebrazione religiosa e civile a Roma, presso il cimitero comunale, per ricordare Roberto Antiochia il poliziotto ternano morto a Palermo il 6 agosto del 1985 in un attentato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un celebrazione religiosa e civile a Roma, presso il cimitero comunale, per ricordare Roberto Antiochia il poliziotto ternano morto a Palermo il 6 agosto del 1985 in un attentato mafioso. Antiochia, che aveva solo 23 anni, quel giorno maledetto, era di scorta al Vice Questore Ninni Cassarà. Stamattina a ricordare il poliziotto, nato a Terni il 7 giugno del 1962, c'era un drappello della Polizia di Sato, il Vicario della Questura di Roma, il fratello Alessandro, e Stefano de Majo, l'attore ternano che nel docu-film - voluto dal Questore di Terni Roberto Massucci -  che racconta la breve vita di Antiochia, rappresenta proprio l'eroe di Terni.

Roberto Antiochia era entrato in Polizia a soli 18 anni, dopo aver frequentato il liceo Artistico. La molla gli scatta dopo la morte della sua compagna di banco a causa di una overdose. E' proprio quel giorno che Roberto sceglie la strada giusta, quella della legalità.
Roberto Antiochia arriva a Palermo, dopo esperienze nella capitale, a Torino e a Milano,  nel giugno del 1983 e collabora da subito con il commissario Beppe Montana ad indagini sull'associazione mafiosa "Cosa nostra". Dopo l'omicidio di Montana, in ferie e già trasferito a Roma, decide di tornare a Palermo per partecipare alle indagini a fianco del vice Questore Ninni Cassarà. Roberto Antiochia morirà in un successivo attentato il 6 agosto dell'85, in via della Croce Rossa a Palermo. Un commando di 9 uomini armati di kalashnikov appoostati nei pressi dell'abitazione di Cassarà crivellarono di colpi l'alfettatta della Polizia di Stato. Antiochia, che faceva parte della scorta, cercò di fare da scudo al suo capo ma mori all'istante, mentre Cassarà riusci a raggiungere il portone di casa ma mori tra le braccia della moglie Laura che aveva visto tutto dal balcone della sua casa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero