Amministrative, lanciato il Polo alternativo per l'Umbria, per il M5S «Spazio di confronto con partiti e realtà locali»

Alla conferenza stampa analizzata anche la situazione di Terni, dove il sindaco uscente non sarà ricandidato dalla fazione di appartenenza

Amministrative, lanciato il Polo alternativo per l'Umbria, per il M5S «Spazio di confronto con partiti e realtà locali»
TERNI        Le elezioni di maggio 2024,...

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TERNI        Le elezioni di maggio 2024, che coinvolgeranno anche Terni, si avvicinano, e i partiti iniziano a mettere in campo le idee che potrebbero portarli al consenso. Il M5S ha lanciato il Polo alternativo per l’Umbria, con le presentazioni di Thomas De Luca, coordinatore regionale, della coordinatrice provinciale di Perugia, Tiziana Ciprini e da quello provinciale per Terni, Fabio Moscioni. «Uno spazio di confronto», non solo con altri partiti, dopo la delusione del mancato accordo con la sinistra, ma anche con realtà spiccatamente localo, come le associazioni, i comitati. «Abbiamo cercato di perseguire con ogni mezzo l'unità di tutte le forze politiche per dare alternative a questa destra che sta evidentemente delineando un'Umbria in cui la forbice delle disuguaglianze si allarga giorno per giorno, dove la qualità ambientale dei territori sta diventando devastante e dove non c'è più l'esigibilità del diritto sostanziale alla salute», spiegano dal M5S. Durante la conferenza stampa, sono state tre le realtà-esempio analizzate, quella di Corciano, comune di Perugia, quella di Umbertide e quella di Terni, problematica secondo il coordinatore di Terni: «Da quando c'è l'elezione diretta del sindaco è la prima volta che quello uscente non viene ricandidato dalla sua stessa maggioranza. Di fronte a questa situazione non convergere nel Polo alternativo è stata una grande occasione persa. Purtroppo nonostante le varie opzioni hanno deciso di correre da soli. L'occasione c'era ma questo percorso non è neanche partito a causa della chiusura di certe figure del centro sinistra» spiega. In generale, spiega De Luca, «Si è proposto un contratto di governo progressista delle città e della regione, che avesse al centro un perimetro valoriale e una visione unitaria legata ai temi prioritari: la salute pubblica, i beni comuni, il lavoro, i diritti, la lotta alle discriminazioni»; tuttavia, conclude, «Dobbiamo prendere atto che questa proposta di alleanza strutturale ha fatto saltare il tavolo regionale che era in essere».

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Il Messaggero