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AMELIA Condividere le informazioni, fare rete e appoggiarsi ad organizzazioni strutturate. Un invito e un appello a un tempo, quello di padre Mauro della parrocchia di San Francesco e delle istituzioni a quanti in queste ore stanno decidendo di offrire ospitalità ai profughi della guerra in Ucraina. «Stiamo cercando - ha spiegato il sacerdote - di allestire una rete fatta da associazioni, enti e istituzioni che possa offrire supporto e assistenza a chi decide di aprire la propria casa. E' molto importante coordinarsi nelle diverse iniziative, perchè a volte agire d'impulso può far perdere di vista alcuni aspetti pratici fondamentali. A questo proposito, proprio in queste ore, stiamo cercando di trovare soluzione ad alcune situazioni problematiche che si sono venute a creare. Persone che di slancio hanno accolto famiglie anche numerose e che adesso non riescono a gestire la cosa». Sulla stessa lunghezza d'onda, quella dell'invito a utilizzare canali ufficiali per offrire il proprio contributo, i sindaci dei vari comuni che, anche attraverso i canali social, hanno chiesto a quanti stanno ospitando a vario titolo cittadini provenienti dall'Ucraina, di compilare un specifico modulo disponibile sulle pagine web dei comuni.
Il Messaggero