Alle nove di sera la municipale interrompe il concerto rock : «Meglio i pusher in piazza?»

Alle nove di sera la municipale interrompe il concerto rock : «Meglio i pusher in piazza?»
TERNI - "L'intervento della polizia municipale che riportava non meglio specificate lamentele telefoniche di cittadini per il volume troppo alto ci ha costretto ad...

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TERNI - "L'intervento della polizia municipale che riportava non meglio specificate lamentele telefoniche di cittadini per il volume troppo alto ci ha costretto ad interrompere l'esibizione. Erano le 21 e 20 di lunedì. Poco dopo la nostra band ha deciso di chiudere il concerto in largo Don Minzoni ma su questa vicenda voglio andare a fondo".


A parlare è l'imprenditore Gianluca Marini, con la passione del rock. Dopo questo increscioso episodio ha scritto una lettera aperta ai suoi figli, che lunedì erano alla loro prima esibizione pubblica. "La lettera verrà inviata anche a tutte le autorità cittadine; non tanto con finalità di rivalsa quanto, almeno spero, come ulteriore testimonianza di quanto endemica e terminale sia la crisi culturale di questa città".

Lunedì sera tanti ragazzi si erano fermati ad ascoltare la band: "Erano musicisti e non. Incuriositi, prima, colpiti poi, nell’osservare dei loro coetanei esibirsi davanti a tutti senza paura, e con una tale maestria. Mi brillavano gli occhi nel vedere quanti giovani c’erano, dai 14 ai 30, che si muovevano al ritmo delle nostre canzoni, canticchiavano, applaudivano. Tutti con la mascherina - precisa Marini - tutti a distanza. Fino alle 22, quando poi abbiamo smesso veramente, perché alla fine anche un’anima Rock si stanca.  Così quei ragazzi si sono alzati, ed hanno iniziato a vagare per una città vuota: delusi, senza una metà, senza un interesse. E chissà cosa avranno fatto per passare il tempo, in quel deserto di uomini, di idee e di cultura. Perché sapete, figli miei - scrive l'imprenditore - la verità è che un tossico non pensa, non vota, non elabora, non capisce. A lui basta sopravvivere, che è proprio quello che vogliono in tanti. Se devi preoccuparti di sopravvivere, non hai tempo di pensare ad altro. Io e vostra madre vi abbiamo insegnato come vivere appieno la vostra vita, non limitandovi di certo a sopravvivere. E per la musica, state tranquilli: vedrete che quando i locali di altre città leggeranno questa lettera, qualcuno ci chiamerà".

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Il Messaggero