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FOLIGNO - A 24 anni dal terremoto che sconvolse Umbria e Marche, danneggiando case e chiese sulla montagna di Foligno torna finalmente il Presepe. O meglio, i Presepi. Il tutto nel’ambito di un progetto che si chiama “Presepi all’Altezza” che è un ciclo di eventi natalizi dedicato alle piccole frazioni situate sul versante della montagna che da Capodacqua sale fino ai Piani Plestini tra cui: Afrile, Capodacqua. Costa d’Arvello, Collelungo, Fondi, Pisenti, Rio e Seggio. “Le festività natalizie – spiega Alessandro Alessandri, presidente dlel’associaizone Capodacqua - rappresenteranno il momento ideale per rafforzare i legami sociali all’interno delle comunità, per consolidare il senso di appartenenza al proprio territorio, per riscoprire e mantenere vive le tradizioni e radici rurali e religiose dei nostri paesi, in particolare della montagna, e questo oggi a maggior ragione in considerazione delle difficoltà e del distanziamento sociale imposto dall’emergenza Covid-19. Con l’allestimento di un Presepio semplice ed essenziale – prosegue - , che rispecchia le radici religiose e rurali della montagna folignate, ogni singola Chiesa potrà finalmente tornare ad essere il fulcro della vita sociale e religiosa, a rappresentare il luogo di ritrovo e di rinnovata solidarietà ed amicizia anche per chi è stato costretto a lasciare il proprio paese nativo, ed allo stesso tempo diventare una interessantissima scoperta per chi è attratto dalle bellezze paesaggistiche e – conclude - dal patrimonio storico ed architettonico del territorio”. Alla progettazione ed organizzazione dell’evento collaborano l’Associazione Capodacqua, ASD Orme Camminare Liberi, Fortibus Edizioni Musicali, la Comunanza Agraria di Afrile, la Parrocchia di SS. Maria ed Anna e tutte le comunità del territorio di riferimento. Un programma ricco di appuntamenti scandirà i giorni che vanno dal 9 dicembre al 6 gennaio. Si parte, quindi, il 9 alle 21 dalla località Costa d’Arvello con “Il falò della Venuta Mariana”: accensione del falò e veglia sulla sommità del colle prospiciente la chiesa di Santa Lucia. Si tratta di un’antica tradizione di fede popolare che prevede l’accensione nella notte fra il 9 e il 10 dicembre di simbolici falò che segnalano il tragitto ai messi celesti che portano in salvo la Santa Casa dal litorale anconitano all’altura dove dove sorge il santuario della Madonna di Loreto. Il giorno seguente, in tutte le frazioni ci sarà “Campanili in Coro”.
Il Messaggero