Gessica Notaro: «La maschera di Junior Cally? Lui fa show, io denuncio la violenza»

La polemica su Junior Cally e i suoi testi sessisti torna a irrompere su Sanremo e stavolta a dire la sua è Gessica Notaro, sfigurata con l'acido dall'ex fidanzato...

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La polemica su Junior Cally e i suoi testi sessisti torna a irrompere su Sanremo e stavolta a dire la sua è Gessica Notaro, sfigurata con l'acido dall'ex fidanzato e donna simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. «Io e Junior Cally abbiamo una cosa in comune: entrambi indossiamo una maschera. Ma lui la usa per fare show e idolatrare la violenza, io per per rimediare ai danni della violenza subita», ha detto la modella riminese.


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Durante la prima serata del festival Notaro ha proposto all'Ariston 'La faccia e il cuore': una canzone manifesto contro la violenza sulle donne: «Non ho voluto alimentare le polemiche, ma soltanto portare un messaggio forte di speranza, il modo migliore per rispondere a una situazione del genere. Quello che penso è evidente dai segni che porto sul volto».
 
È fissata al 10 marzo in Cassazione l'udienza per Edson Tavares, l'ex fidanzato di Gessica Notaro a processo per aver perseguitato e sfregiato con l'acido la showgirl riminese, ieri sera ospite del Festival di Sanremo. Il trentaduenne di origine capoverdiana, ora in carcere, è stato condannato dalla Corte di appello a 15 anni, cinque mesi e 20 giorni per l'aggressione del 10 gennaio 2017 e per lo stalking.

I giudici di secondo grado hanno definito in sentenza l'agguato con l'acido la «plastica rappresentazione di una meditata, ferma volontà di punire per sempre la vittima privandola non solo della sua speciale bellezza, ma della sua stessa identità, così da cancellarla agli occhi di chiunque, non potendola 'possederè egli stesso». La sentenza aveva anche confermato l'espulsione a fine pena e i risarcimenti alle parti civili, cioè Gessica, difesa dagli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi e l'associazione Butterfly, che si batte contro la violenza sulle donne, rappresentata dall'avvocato Elena Fabbri.
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Il Messaggero