Dati «preoccupanti». Definisce così il calo degli ascolti della tv pubblica il consigliere d'amministrazione della Rai, Riccardo Laganà che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Rai, crollano gli ascolti (nel prime time perso il 4% di share). «Rai 1 è la bad company»
I dati d'ascolto di settembre 2019 confrontati con lo stesso mese dell'anno scorso evidenziano una flessione per le reti Rai del 3,9% in prime time e del 2,3% nelle 24 ore. Tre le tre reti generaliste, quella che accusa di più è Rai1, con una flessione del 2,4% in prime time e dell'1,4% nelle 24 ore, seguita da Rai2, che perde l'1,5% in prime time e l'1,2% nelle 24 ore, e da Rai3, che evidenzia una sostanziale tenuta, cedendo solo lo 0,3% in prime time e lo 0,1% nell'intera giornata.
«Normalmente, più degli ascolti, mi preoccupa la mancanza di innovazione e sperimentazione o il fatto che non si dia la giusta attenzione alla ricerca di nuovi talenti interni. Detto questo, è evidente che gli ascolti patiscano il fatto che i palinsesti siano di fatto fermi da 25 anni nei loro pilastri fondamentali. E non a caso dove si è sperimentato di più il calo è inferiore, cioè su Rai3 e su Rai2. Trovo infatti meno allarmanti i dati di Rai2 proprio perché qualcosa sulla seconda rete si è cercato di sperimentare in questo anno. In questa ottica il dato più allarmante mi sembra quello di Rai1, dove è sotto gli occhi di tutti che è mancato coraggio di cambiare e si è invece puntato su un palinsesto che è rimasto nell'ossatura molto simile al passato, con gli stessi volti e gli stessi programmi. Immagino che di questa situazione si parlerà domani in Cda e spero però che lo si faccia soffermandosi sulla qualità e sull'innovazione più che sul solo dato d'ascolto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero