Avere due stagioni e dimostrarne quaranta. Dopo vicissitudini che nemmeno in casa Forrester, intrighi degni di Dallas e misteri alla Dinasty, torna lunedì nella sua...
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Contrordine Rai, "Il Paradiso delle signore" non chiude: ma costi tagliati del 40%
Rai, i palinsesti: nel prime time Mara Venier, Ruggeri e Gigi D'Alessio. Assente Antonella Clerici
E così eccolo di nuovo Il Paradiso delle Signore, da lunedì pronto a tornare nell’ottobre del 1960, nell’Italia post Olimpiadi in cui arrivano sia gli echi della campagna elettorale di Kennedy che i primi venti che annunciano la tempesta del 1968. L’ambientazione è sempre la stessa: il grande magazzino “Il Paradiso delle Signore”, diretto da Vittorio Conti e animato dai batticuori delle giovani commesse, e tutto intorno il caleidoscopio di sgarbi, amorazzi, strategie e dissapori tra famiglie – i Guarnieri, gli Amato, i Cattaneo e i Barbieri.
“Quando dissero che Il Paradiso sarebbe finito mi sono molto arrabbiata – ha raccontato Gravina – non volevo più tornare sul set, mi faceva tristezza pensare ai vestiti del mio personaggio appesi negli armadi come reliquie. Sono tornata al teatro: del resto la vita mi ha abituata purtroppo ai meccanismi di on-off, di entusiasmo e spegnimento. Ma poi è arrivata la notizia che saremmo ripartiti. L’ho letta su un blog, non potevo crederci”. Nei panni di Adelaide, “una manipolatrice che procede a suo modo verso l’emancipazione”, Gravina è l’ape regina accanto al vero “cattivo” della soap, l’Umberto di Roberto Farnesi. “Il Paradiso è un prodotto trasversale – ha spiegato l’attore - per i più grandi scatta l’effetto nostalgia, mentre i più giovani sono attirati da un’Italia che non conoscono, quella della ricostruzione e della speranza. L’Italia del boom economico, della voglia di fare e ricostruire dopo la tragedia. Un paese in cui tutto è più lento e a misura d’uomo. Anche il corteggiamento”. Nel cast anche Alessandro Tersigni nei panni di Vittorio, Giorgio Lupano in quelli di Luciano Cattaneo e Gloria Radulescu, nel ruolo di Marta Guarnieri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero