Paola Ferrari, ospite a Storie Italiane, la trasmissione televisiva di Ra1 condotta da Eleonora Daniele, ha raccontato il suo «doloroso segreto». La...
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Tumore, il racconto di Paola Ferrari: «Pensavo di avere un brufolino sul viso, prevenzione sempre»
Il racconto. «Sono venuta da te perché ci conosciamo da tempo – ha esordito la Ferrari parlando con la Daniele – sei una splendida giornalista e collega. Ne ho parlato molto in famiglia e sono stati loro che mi hanno detto “E ora che tu cominci a parlarne”.
«Come l’hai scoperto?», ha domandato la Daniele. «Tramite una persona a cui era stata fatta questa confessione che non ce l’ha fatta a tenerla dentro e me l’ha detto. Era figlio di mio padre, e un ragazzo che ha avuto anche qualche difficoltà economica, e mi è dispiaciuto molto non averlo potuto aiutare. Quando l’ho saputo è stata un’emozione fortissima. Tra l’altro lui era figlio unico come me: il mio grande dolore è che lui non ha saputo di me, io di lui». La Ferrari ha anche detto di sentire il desiderio di andarlo a trrovare al cimitero, ma che è frenata dalla possibilità che la riconoscano: “Ho sofferto molto, l’ineluttabile è orribile”.
La voglia di maternità. La giornalista sportiva poche settimane fa aveva confessato ai microfoni del settimanale di gossip “Nuovo”, di avere un forte desiderio di maternità e di voler avere altri due figli dopo Virginia e Alessandro, rispettivamente di 21 e 20 anni: «Ho pensato di ricorrere all’aiuto di una madre surrogata – disse in quell’occasione – ma quando ho parlato del progetto in famiglia c’è stata una grande discussione. E così io ho fatto un passo indietro».
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Il tumore. La Ferrari ha svelato di aver pensato anche all’affido, una soluzione alternativa: «L’affido è la più grande scelta d’amore che si possa fare perché un genitore affidatario sa fin dall’inizio che i ragazzi non rimarranno con lui». La giornalista qualche settimana fa è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per rimuovere un cancro benigno: sembrava un semplice brufolo sul naso e invece era un tumore. Fortunatamente il tutto si è risolto in maniera positiva, ma solo grazie a un tempestivo intervento chirurgico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero