Muti e la cultura sparita dalla tv, Ferrarotti: «Non ha torto»

Muti e la cultura sparita dalla tv, Ferrarotti: «Non ha torto»
Muti e la cultura sparita dalla tv, Ferrarotti  interviene nella polemica. «Al di là di qualche suo eccesso narcisistico o egocentrico, il Maestro Riccardo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Muti e la cultura sparita dalla tv, Ferrarotti  interviene nella polemica. «Al di là di qualche suo eccesso narcisistico o egocentrico, il Maestro Riccardo Muti non ha torto quando esorta la Tv a non confondere con la cultura ciò che si può riportare tutt'al più a uno stile di vita, come la gastronomia o la moda ad esempio: anche esse meritano il massimo rispetto e riguardo, non a caso persino la pizza è entrata a far parte del patrimonio Unesco, ma non equipariamole alla musica e all'arte, alla letteratura e alla filosofia». È quanto osserva  il

decano dei sociologi italiani, Franco Ferrarotti, a proposito della polemica sollevata dal direttore d'orchestra sui troppi programmi televisivi dedicati alla cucina.

Il maestro Muti contro la televisione: «Basta cuochi, c'è bisogno di cultura»

«Riccardo Muti vede, non a torto, questo declino culturale anche nelle proposte della televisione, dove non c'è dubbio che vi sia un'invasione o, se si vuole essere meno drastici, una sovrabbondanza di programmi dedicati ai cuochi, spesso neanche divulgativi ma semplicemente oggetto di concorsi, di gare e di quiz. Non è la prima
volta - ricorda il sociologo - che Muti solleva ed esprime critiche acerbe sul concetto di "italianità" equiparato a quello di "superficialità" e, del resto, se una volta dire di una cosa che era fatta "all'italiana" era un complimento, un riconoscimento, ora assume più un significato denigratorio».

Lo chef Circiello risponde a Muti: «Anche la cucina è cultura»

Ferrarotti lamenta che «oggi, la cultura intesa come struttura di significati e di valori che vanno coltivati, come

progetto e scelta di vita, viene troppo facilmente paragonata e degradata allo stile di vita, che è importante e utile ma è tutta un'altra cosa. E, non a caso, le pagine culturali dei giornali oggi sono associate a quelle degli spettacoli e comprendono spesso articoli di moda o di gastronomia, di "stile" insomma più che di "cultura" in senso stretto e nobile della parola. Anche perché - avverte Ferrarotti - se tutto diventa cultura, allora niente è più cultura...». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero