“Miles Davis - A Different Kind of Blue”: su Rai5 le sue facce del mito jazz

Miles Davis
Miles Davis? Per Carlos Santana «Un artista granitico, mai piegato al sistema commerciale». Non così per il critico Stanley Crouch: «Idiozie - sentenzia -...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Miles Davis? Per Carlos Santana «Un artista granitico, mai piegato al sistema commerciale». Non così per il critico Stanley Crouch: «Idiozie - sentenzia - Voleva solo fare soldi. Vederlo umiliarsi davanti a un pubblico commerciale è stato davvero terribile.» Giudizi opposti davanti a quella che fu la rivoluzione elettrica di Miles Davis. Una rivoluzione raccontata dal documentario Miles Davis - A Different Kind of Blue che Rai Cultura propone in prima visione domani alle 22.05 su Rai5. Con l’album “Bitches Crew” del 1970 gli strumenti elettronici entrano nella musica dell’artista americano, stella della musica jazz dai tempi di Kind of Blue del 1959. Le reazioni sono le più diverse. Il compositore Paul Buckmaster afferma «mi sono sdraiato sul pavimento battendo mani e piedi per esprimere quanto forti erano i sentimenti che mi dava, era davvero la musica del futuro», mentre Crouch scrisse come recensione «il più grande esempio di autolesionismo della storia». A Miles Davis probabilmente non importava il parere né dell’uno né dell’altro. «Sono quarant’anni che riascolto mai la mia musica» diceva un artista sempre teso a inseguire le intuizioni del suo talento, incurante delle critiche e senza badare alla risposta del pubblico. 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero