«Per stanare la preda bisogna bruciare il bosco». E questa indagine, con il suo corollario umano, di senso e di significato rappresenta il terreno su cui si...
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Riprende da dove è terminata la prima. Siamo nel 1996 e Saverio Barone - nome con cui nella serie viene chiamato il magistrato Sabella cui il protagonista è ispirato - si sposa con la compagna Giada (Miriam Dalmazio). Sul matrimonio però incombe la sorte del piccolo Di Matteo, sequestrato dalla mafia per ricattare il padre pentito Santino e sciolto nell’acido per volontà di Giovanni Brusca (Edoardo Pesce). «Questo per Saverio Barone è un punto di non-ritorno perché - aggiunge Montanari - Di Matteo per lui era un’ossessione, influisce anche nei suoi rapporti personali», questo effettivamente ha scosso la vita reale di Alfonso Sabella. Nel cast anche Francesco Foti, Marco Rossetti, Roberto Citran, Francesca Inaudi, Alessio Praticò, Gaetano Bruno Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero