Wikipedia attacca la legge che vieta la crittografia: «Apple dovrebbe interrompere le vendite degli iPhone in tutto il Regno Unito»

Wikipedia attacca la legge che vieta la crittografia: «Apple dovrebbe interrompere le vendite degli iPhone in tutto il Regno Unito»
Fa discutere la provocatoria proposta avanzata dal fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, secondo cui la Apple dovrebbe interrompere le vendite degli iPhone nel Regno Unito se il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fa discutere la provocatoria proposta avanzata dal fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, secondo cui la Apple dovrebbe interrompere le vendite degli iPhone nel Regno Unito se il Parlamento approverà l’Investigatory Powers Bill, la legge – attualmente in discussione a Westminster e promossa dal governo conservatore di David Cameron – di vietare le comunicazioni totalmente criptate, per ragioni di sicurezza nazionale.




In un tweet, subito diventato virale, Wales si augura che l’azienda californiana fermi le vendite della sua ultima linea di smartphone di fronte al divieto di crittografia “end-to-end”, il paradigma di comunicazione digitale per cui solo mittente e destinatario possono scambiarsi dati e informazioni, senza essere intercettati o letti da altri soggetti. Il fondatore della più grande enciclopedia online, nata nel 2001, si chiede poi retoricamente se il Parlamento inglese abbia il corraggio di commettere una simile sciocchezza.



Gli iPhone contengono, tra gli altri, il programma di messaggistica iMessage, che rischia di cadere nelle maglie della censura previste dal progetto di legge, la cui bozza definitiva è stata presentata dal ministro degli interni Theresa May. Il provvedimento darà mandato ai colossi del web di gestire i dati scambiati nelle comunicazioni private dagli utenti di Facebook, WhatsApp e Google, che ricorrono proprio a un sistema di crittografia “end-to-end”. Ciò significa che i messaggi crittografati potrebbero non essere più tali a causa dell’intervento di queste aziende, qualora esse ritengano opportuno “de-crittarli”. Si prevede, inoltre, che i server conservino le cronologie dei browser per un anno intero, con la possibilità da parte dei servizi di sicurezza di accedervi.

Si ripropone, quindi, il grande dilemma tra difesa della privacy per i cittadini e l’esigenza, parimenti cruciale, di garantire loro la sicurezza. Alcuni ministri hanno già fatto marcia indietro rispetto a dichiarazioni precedenti, in cui si ventilava l’idea di vietare del tutto le comunicazioni criptate. In luglio, il premier David Cameron aveva detto che «non dovrebbero esistere metodi di comunicazione che restano completamente illegibili», suggerendo in tal modo un divieto esplicito della crittografia “end-to-end”.



Ma il governo ha dovuto rivedere le sue posizioni, dopo che non pochi osservatori avevano fatto notare che questo significherebbe la fine di programmi di messaggistica molto popolari, quali WhatsApp, iMessage e Snapchat. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero