Si chiama Affari puliti 3D: un calcio alla mala del Brenta. E’ un’associazione di anti mafia sociale, che in convenzione con il Comune di Campolongo Maggiore, in provincia di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dentro c’è ancora la cucina di Felice Maniero come l’ha lasciata, con i marmi ancora visibili e sopravvissuti al saccheggio, prima della confisca. Ma la mala del Brenta è un ricordo, di fronte alla stampante che cesella cioccolatini. “Il settore alimentare è la nuova frontiera delle stampanti 3d” spiega Paolo Bordin, il direttore dell’associazione. “Non è un gioco - dice - vogliamo creare un’impresa sostenibile, un punto di riferimento per i pasticceri che vogliano collaborare”. Ma il cioccolato è solo un primo passo per sperimentare le potenzialità di queste tecnologie. "Vorremmo anche ricostruire modellini delle ville venete per ipovedenti oppure pensiamo a progetti con le scuole, con gli istituti tecnici" dice Bordin.
Per comodità si chiamano maker, in realtà, sono professionalità diversissime: ci sono architetti, artigiani che possono fare prototipi, liberi professionisti.
Il progetto è stato finanziato dalla Regione Veneto attraverso un bando che metterà a disposizione un contributo pari a 100 mila euro a fondo perduto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero