Dentro c’è ancora la cucina di Felice Maniero come l’ha lasciata, con i marmi ancora visibili e sopravvissuti al saccheggio, prima della confisca. Ma la mala del Brenta è un ricordo, di fronte alla stampante che cesella cioccolatini. “Il settore alimentare è la nuova frontiera delle stampanti 3d” spiega Paolo Bordin, il direttore dell’associazione. “Non è un gioco - dice - vogliamo creare un’impresa sostenibile, un punto di riferimento per i pasticceri che vogliano collaborare”. Ma il cioccolato è solo un primo passo per sperimentare le potenzialità di queste tecnologie. "Vorremmo anche ricostruire modellini delle ville venete per ipovedenti oppure pensiamo a progetti con le scuole, con gli istituti tecnici" dice Bordin.
Per comodità si chiamano maker, in realtà, sono professionalità diversissime: ci sono architetti, artigiani che possono fare prototipi, liberi professionisti.
Il progetto è stato finanziato dalla Regione Veneto attraverso un bando che metterà a disposizione un contributo pari a 100 mila euro a fondo perduto.