Venezia, un fab lab nella ex villa della Mala del Brenta

Venezia, un fab lab nella ex villa della Mala del Brenta
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Domenica 25 Ottobre 2015, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 18:09
Si chiama Affari puliti 3D: un calcio alla mala del Brenta. E’ un’associazione di anti mafia sociale, che in convenzione con il Comune di Campolongo Maggiore, in provincia di Venezia, gestisce un’intera villa la quale, tra gli anni 80 e 90, è stata proprietà di Felice Maniero, il boss della Mala del Brenta. Ora l'immobile è stato confiscato e dentro, al piano terra, c’è un incubatore di startup: un Fab Lab, ovvero un laboratorio di nuove tecnologie dove c’è una stampante 3D che fabbrica cioccolatini.



Dentro c’è ancora la cucina di Felice Maniero come l’ha lasciata, con i marmi ancora visibili e sopravvissuti al saccheggio, prima della confisca. Ma la mala del Brenta è un ricordo, di fronte alla stampante che cesella cioccolatini. “Il settore alimentare è la nuova frontiera delle stampanti 3d” spiega Paolo Bordin, il direttore dell’associazione. “Non è un gioco - dice - vogliamo creare un’impresa sostenibile, un punto di riferimento per i pasticceri che vogliano collaborare”. Ma il cioccolato è solo un primo passo per sperimentare le potenzialità di queste tecnologie. "Vorremmo anche ricostruire modellini delle ville venete per ipovedenti oppure pensiamo a progetti con le scuole, con gli istituti tecnici" dice Bordin.



Per comodità si chiamano maker, in realtà, sono professionalità diversissime: ci sono architetti, artigiani che possono fare prototipi, liberi professionisti.



Il progetto è stato finanziato dalla Regione Veneto attraverso un bando che metterà a disposizione un contributo pari a 100 mila euro a fondo perduto.