Dura lex sed lex. E dunque anche il web deve mettere da parte l'onnipresente inglese e piegarsi alla lingua non solo del proprio Paese ma soprattutto, vista la materia, alla...
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«Il web -aggiunge l'azienda- è immateriale ma il concetto di legalizzazione in questo caso ha un accezione di "consolidamento legale" , ovvero qualcosa di dematerializzato può essere consolidato in forma legalmente valida e immutabile». In particolare, la startup ricorda che «ogni contenuto web che appare sul nostro schermo sotto forma di pixel di luce, può essere congelato in modo imperituro effettuando uno screenshot dal LegalBrowser di Legalizer, prove che servono a tutelare il copyright e la proprietà intellettuale. O a difendersi da fake news e hate speech». Il sistema, lanciato nel settembre 2017, «è utilizzato così da creativi e Autori, che caricano le loro Opere per ottenere una prova di prima divulgazione, e da professionisti che si occupano della salvaguardia legale di Diritti immateriali. Gli screenshot legalizzati attraverso l'utilizzo della piattaforma sono difatti utili a dimostrare l'entità degli illeciti perpetuati attraverso il web». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero