Sul web è tempo di lex: da una startup atti legali in latino validi in tribunale

Sul web è tempo di lex: da una startup atti legali in latino validi in tribunale
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Mercoledì 9 Maggio 2018, 18:03 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 07:56
Dura lex sed lex. E dunque anche il web deve mettere da parte l'onnipresente inglese e piegarsi alla lingua non solo del proprio Paese ma soprattutto, vista la materia, alla lingua eterna, quella degli antichi romani. Così la prima startup del " web legalizzato" in Italia,  Legalizer, annuncia il lancio della versione in latino del proprio sito istituzionale. «Uno schiaffo alla modernità? Un occhio alla lingua ufficiale della Santa Sede? No, un modo inconsueto per sensibilizzare il pubblico dei giuristi all'utilizzo di un servizio unico -  sottolineano dalla startup  con sede in Brescia, iscritta nel 2016 nella sezione speciale del Registro delle Imprese - un servizio di legalizzazione di contenuti digitali, implementato da sistemi di navigazione che consentono all'utente di realizzare delle istantanee (screenshot) degli elementi visualizzati sul web, così da produrre prove valide in tribunale».
«Il web -aggiunge l'azienda- è immateriale ma il concetto di legalizzazione in questo caso ha un accezione di "consolidamento legale" , ovvero qualcosa di dematerializzato può essere consolidato in forma legalmente valida e immutabile».  In particolare, la startup ricorda che «ogni contenuto web che appare sul nostro schermo sotto forma di pixel di luce, può essere congelato in modo imperituro effettuando uno screenshot dal LegalBrowser di Legalizer, prove che servono a tutelare il copyright e la proprietà intellettuale.
O a difendersi da fake news e hate speech». Il sistema, lanciato nel settembre 2017, «è utilizzato così da creativi e Autori, che caricano le loro Opere per ottenere una prova di prima divulgazione, e da professionisti che si occupano della salvaguardia legale di Diritti immateriali. Gli screenshot legalizzati attraverso l'utilizzo della piattaforma sono difatti utili a dimostrare l'entità degli illeciti perpetuati attraverso il web». 
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