OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Facile da realizzare. Veloce nella diffusione. Economico: basta uno smartphone. Soprattutto, libero, capace di dare spazio a nuove “voci”, talenti, narrazioni. E ora con una casa e una visione tutta italiana. È nata a Roma, precisamente a Technotown, hub capitolino della scienza creativa a Villa Torlonia, la Casa del Podcast (www.casadelpodcast.it), la prima al mondo, creata con Associazione Italiana Podcasting, e con la benedizione dell’inventore del podcast Adam Curry. Obiettivo, guidare i più giovani – e non solo – alla scoperta del mondo dei podcast, appunto, tra storia, prospettive e “segreti” per realizzarli al meglio. Una questione di cultura da apprendere e costruire, magari ripensare. «Il podcast è l’unico media digitale libero, indipendente e alla portata di tutti – dice Giulio Gaudiano, presidente Assipod – e per tutto questo, è lo strumento della cultura, il mezzo di domani. Inventato in America tra 2003 e 2004, nel nostro Paese ha iniziato a essere usato nel 2005 ma è rimasto un fenomeno underground. Chi lo faceva, quasi si vergognava. Nel 2015 è cominciata la sua crescita: le piattaforme hanno fatto aumentare il numero di ascoltatori. E, con la pandemia, tanti autori, non potendo usare i mezzi tradizionali, lo hanno sperimentato, scoprendone forza e valore, così è cresciuta l’offerta. Nel 2019 i podcast in italiano erano 3.462, nel 2020 ben 10.915».
LA PROPOSTA
La ricchezza della proposta si vede, anzi si sente, in una articolata trama di narrazioni dove trovano spazio – e pubblico – anche idee che non ne avrebbero nei canali abituali. «È una tecnologia aperta, che consente all’ascoltatore di connettersi con il creatore in modo diretto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero