Marte e i marziani secondo Schiaparelli: una mappa inedita del 1888 dell'astronomo trovata al Politecnico di Milano

Marte e i marziani secondo Schiaparelli: una mappa inedita del 1888 dell'astronomo trovata al Politecnico di Milano
In attesa della missione Exomars dell'Agenzia spaziale europea, che nel 2020 tornerà su Marte con un rover ad alta tecnologia italiana, dopo 130 anni è tornata...

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In attesa della missione Exomars dell'Agenzia spaziale europea, che nel 2020 tornerà su Marte con un rover ad alta tecnologia italiana, dopo 130 anni è tornata alla luce una mappa inedita di Marte disegnata da Giovanni Schiaparelli: frutto degli studi fatti all'Osservatorio Astronomico di Brera, descrive la topografia del pianeta evidenziando l'enigmatico sdoppiamento dei canali che fece sognare l'esistenza di civiltà aliene. L'opera, riemersa dall'archivio storico del Politecnico di Milano, è stata realizzata dall'astronomo nel 1888 per i 25 anni dell'ateneo ed è dedicata al fondatore e direttore dell'istituto, Francesco Brioschi.


«Fu lui a chiamare Schiaparelli nel 1863 per insegnare geodesia al neonato Politecnico», ricorda Federico Bucci, delegato del Rettore per le Politiche culturali dell'ateneo. «Nella nostra biblioteca storica appena inaugurata abbiamo ritrovato anche una dispensa per gli studenti in cui Schiaparelli spiega l'uso delle osservazioni astronomiche per determinare la posizione geografica dei luoghi. Un docente davvero geniale che voleva trasmettere le sue conoscenze».




Come quelle su Marte, riportate nella mappa donata a Brioschi. «Il disegno mostra lo sdoppiamento di quei canali che in precedenza aveva osservato come singoli», spiega Stefano Sandrelli, dell'Osservatorio Astronomico di Brera dell'Istituto Nazionale di Astrofisca (Inaf). «Schiaparelli reputava una temerarieta senza parì cercare una spiegazione al fenomeno: solo in un articolo divulgativo del 1895 si abbandonò a congetture sugli esseri intelligenti che sarebbero stati in grado di costruire i canali», poi rivelatisi semplici illusioni ottiche.

Proprio "Schiaparelli" era stato battezzato il lander che, insieme alla sonda tutt'ora in orbita sul Pianeta Rosso, costituiva la prima parte della missione Exomars. Il lander si schiantò al suolo per l'apertura anticipata dei paracaduti.
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Il Messaggero