Sorrisi fra Hoston e Star City a Mosca, fra Tor Vergata e Catania: Luca Parmitano sarà il primo italiano al comando della Stazione spaziale internazionale (Iss)...
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Ad annunciarlo è l'Agenzia spaziale europea (Esa). Il siciliano Parmitano, tenente colonnello decorato dell'Aeronautica militare italiana, aggiunge così un nuovo primato al suo curriculum che già vanta anche la prima passeggiata fra le stelle per un italiano durante la missione del 2013, segnata anche dal rischio di diventare il primo uomo ad annegare nello spazio per un guasto alla tuta che causò l'allagamento del casco. Un'emergenza terribile e non preventivabile, ma affrontata con assoluto sangue freddo.
Un forte riconoscimento, questi gradi appuntati alla sua tuta spaziale, della preparazione del astronauta italiano che ha fatto felice la moglie Kathy e le figlie Maia e Sara a Houston e anche tutta l'Agenzia spaziale italiana che in questi giorni celebra i 30 anni della sua fondazione. La notizia è arrivata all'astronauta italiano a Mosca, dove si sta addestrando per la prossima missione rivestendo anche il ruolo di back up (riserva) dell'equipaggio che lo precederà.
«Sono onorato di essere stato scelto per questo ruolo - dice Parmitano, che sarà il terzo astronauta dell'Agenzia spaziale europea (Esa) al comando della Stazione spaziale Internazionale (Iss) - Essere il comandante delle persone più preparate ed esperte sulla Terra e fuori dalla Terra può generare timore. Il mio obiettivo sarà quello di mettere tutti nelle condizioni di lavorare al meglio delle loro possibilità. In fin dei conti, però, sarò responsabile della sicurezza dell'equipaggio, della Stazione e del successo dell'intera missione». Nato a Paternò il 27 settembre 1976, Parmitano è stato selezionato come astronauta dell'Esa nel 2009. E' stato poi stato assegnato nel 2011 come ingegnere di volo alla prima missione di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) sulla Iss. Partito il 28 maggio 2013 per la missione Volare, ha trascorso 166 giorni nello spazio, portando avanti oltre 20 esperimenti e prendendo parte a due attività extraveicolari e all'attracco di quattro navette. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero