«I want to ride my bicycle, I want to ride it where I like», cantava nel 1978 Freddie Mercury dei Queen, ispirandosi per il testo alla visione di una tappa del Tour de...
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Si tratta di una mostra inedita presentata dal Design Museum Gent e la IMF Foundation a Gent in Belgio (www.designmuseumgent.be) e aperta fino al 23 ottobre. «L’idea dell’esposizione - dichiara Elisabetta Pisu, curatrice di Bike to the Future insieme a Evelien Bracke e Thomas Wittouck -, mi è venuta dopo aver notato come le altre mostre fossero dedicate solo alle biciclette storiche. Ho voluto quindi mostrarne il futuro, dal mezzo di locomozione agli accessori e il suo sempre più importante utilizzo intermodale».
Nei 600 mq di allestimento sono esposti modelli di biciclette contemporanee firmate da Ross Lovegrove e la sua proposta in bamboo, Philippe Starck che ha creato una bici elettrica adatta per i diversi suoli: sabbia, asfalto, fango e neve («prevede ruote molto grandi e un pellicciotto che copre la batteria») e il vincitore del Compasso d’Oro Richard Sapper il cui mezzo spingendo un bottone si piega, dimezzando le dimensioni.
Vedremo presto in giro la Sada Bike, brevetto dell’italiano Gianluca Sada: ha ideato una bici il cui telaio, essendo libera da raggi e mozzo, si piega riducendosi in un maneggevole 'ombrello' in alluminio. Nella sezione accessori (ce ne sono cinquanta) troviamo il primo airbag per ciclisti, caschi luminosi, luci magnetiche, l'antifurto high tech e applicazioni ad hoc per smartphone. Un percorso espositivo che si dispiega attraverso prototipi innovativi e tecnologici, che coniugano l’idea dell'eco-sostenibilità con il bello funzionale e la più avanzata tecnologia.
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Il Messaggero