Facebook usava per i tag il riconoscimento facciale senza il permesso degli utenti: multa da 650 milioni di dollari

Facebook usava per i tag il riconoscimento facciale senza il permesso degli utenti: multa da 650 milioni di dollari
I suggerimenti non sono sempre graditi. Soprattutto quando violano la privacy. È il caso di quelli che Facebook utilizzava per i tag: ossia la possibilità di...

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I suggerimenti non sono sempre graditi. Soprattutto quando violano la privacy. È il caso di quelli che Facebook utilizzava per i tag: ossia la possibilità di associare il volto di una persona al suo account. Per consentire questa funzione, il social network di Mark Zuckerberg prendeva i dati biometrici senza il consenso delle persone. E così ora dovrà pagare 650 milioni di dollari a 1,6 milioni di persone che hanno partecipato alla class action. Utenti che riceveranno quindi 345 dollari a testa. «È un grande traguardo», ha commentato l’avvocato di Chicago Jay Edelson al Chicago Tribune. «Manda un messaggio abbastanza chiaro: in Illinois i diritti alla privacy biometrici sono qui per restare». Nello Stato americano, infatti, vige una legge particolare in tema di privacy: si chiama Biometic Information Privacy Act (BIPA).

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Cosa dice il BIPA

La legge sui dati biometrici in vigore in Illinois è molto severa. Per tutti i dati che riguardano le impronte digitali, le impronte vocali, il viso, la retina o anche l'iride ci deve essere prima il consenso della persona a cui si riferiscono. Ciò non accadeva per la funzione «suggerimenti di tag» di Facebook, che utilizza il riconoscimento facciale per consentire ad altri utenti di taggare volti di persone. Così tre utenti dell'Illinois hann fatto causa al social network nel 2015.

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Facebook si adegua

Nel 2018 il social network di Mark Zuckenberg si adegua. Da quel momento, il tag tramite riconoscimento facciale doveva essere approvato dall'utente. E non era più impostato di default. Il processo però è andato avanti, e tutte le controversie sono confluite in un'unica class action finita davanti al Tribunale federale della California. Le sanzioni sono arrivate e ora Facebook è preoccupata per un'altra violazione della privacy. L'azienda di Zuckenberg è infatti intenzionata a lanciare a breve dei nuovi «occhiali intelligenti». Ma ci sono alcuni timori. Il Vice Presidente di Facebook Andrew Bosworth ha detto infatti ai dipendenti che «la società sta valutando i problemi legali e di privacy relativi al riconoscimento facciale per il suo prossimo gadget indossabile».

 

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Il Messaggero