​Alexa, un team ascolta i comandi. Amazon: «Privacy priorità, obiettivo migliorare il servizio»

Amazon ci ascolta. Origlia i comandi che diamo ad Alexa allo scopo di migliorare il servizio vocale e rendere la voce umana più comprensibile ai dispositivi sempre...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Amazon ci ascolta. Origlia i comandi che diamo ad Alexa allo scopo di migliorare il servizio vocale e rendere la voce umana più comprensibile ai dispositivi sempre più sofisticati prodotti dal colosso fondato da Jeff Bezos. Un'inchiesta dell'agenzia Bloomberg svela però come sia stato messo in piedi un vero e proprio team di analisti sparsi in tutto il mondo, dagli Usa all'Europa, dall'India al Sudamerica. Un esercito di migliaia di persone assunte proprio per registrare, trascrivere, annotare gli ordini inviati ad Alexa, per poi rinviarli al software di riconoscimento vocale.



​Bezos, 36 miliardi di dollari alla ex moglie: è il divorzio più costoso della storia



È il sistema chiamato 'Data Annotation', usato per sviluppare gli algoritmi dell'intelligenza artificiale e rendere i dispositivi più avanzati sempre più efficienti. Una pratica che non riguarda solo Amazon ma anche altri big dell'hi-tech. Sono in molti però a sollevare dubbi e preoccupazioni, per il timore che le informazioni carpite dai clienti siano un modo per portare avanti programmi di pubblicità mirata, per capire per esempio su che tipo di musica o di prodotti si indirizzano gli utenti.

Amazon però smentisce secondi fini, e sottolinea come la protezione della privacy e la sicurezza delle informazioni personali siano una priorità assoluta del gruppo e vengano prese molto sul serio. «Annotiamo solo un numero estremamente minimo di interazioni da un gruppo di clienti selezionati in modo casuale, al fine di migliorare l'esperienza del cliente», afferma il gigante di Seattle, spiegando come «queste informazioni aiutano, ad esempio, ad addestrare i sistemi di riconoscimento vocale e di comprensione del linguaggio naturale, in modo che Alexa possa capire meglio le richieste dei clienti e assicurare che il servizio funzioni bene per tutti».


«Abbiamo sistemi di sicurezza rigorosi a livello tecnico e operativo - prosegue Amazon - e tolleranza zero per gli abusi dei nostri sistemi» Si assicura quindi che «i dipendenti non hanno accesso diretto alle informazioni che permettono di identificare la persona o l'account le cui interazioni sono coinvolte in questa attività. Tutte le informazioni sono trattate con la massima riservatezza e, per proteggerle, si usano sistemi di autenticazione a più livelli per limitare l'accesso, servizi di crittografia e audit sul sistema di controllo».
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero