Zoff: «Pellegrini e Montano longevi? Non è da tutti: dipende dalla qualità del legno...»

Zoff: «Pellegrini e Montano longevi? Non è da tutti: dipende dalla qualità del legno...»
La “Divina” Federica Pellegrini chiude a 33 anni, Aldo Montano a quasi 43. Dino Zoff ha vinto il mondiale del 1982 a 40 anni suonati. Campioni di longevità. ...

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La “Divina” Federica Pellegrini chiude a 33 anni, Aldo Montano a quasi 43. Dino Zoff ha vinto il mondiale del 1982 a 40 anni suonati. Campioni di longevità.


Zoff, qual è il segreto?
«Non credo ce ne sia uno vero e proprio. Dipende da come sei, da come vivi, da come intendi lo sport. Dalla passione che ci metti». 
Bello vedere questi ragazzi ancora sulla breccia a quell’età?
«Molto, emozionante. Fanno bene, bravi. Poi, raggiungono traguardi e non è una cosa da poco. Smettere all’apice, giusto».
Eppure c’è chi sostiene che a un certo punto, basta. Lei è d’accordo?
«No. C’è gente, che io apprezzo molto, che pur di divertirsi gioca tra i dilettanti anche dopo i quaranta anni o fa le corse campestri. E’ passione, si vorrebbe andare avanti all’infinito».
Quindi, chi ci prova non esagera?
«Assolutamente. La Pellegrini è arrivata alla quinta finale olimpica consecutiva, Montano ha preso la medaglia. Parliamo di Olimpiadi, non una gara così, quindi massimo rispetto».
Come accade una cosa del genere?
«Dipende sempre dalla qualità del legno...».
Ovvero?
«E’ un modo di dire delle mie parti. Dipende dalla struttura fisica, da come nasci e cresci. Magari tutti vorrebbero fare quello che hanno fatto loro, ma poi serve il fisico, come ti alleni, come vivi la tua attività sportiva. E infatti parliamo di eccezioni, non tutti riescono nell’intento, anche se lo vorrebbero». 
Ma è solo una questione fisica?
«Serve anche una grossa forza di volontà. La testa. Quella guida tutto, ma certo, poi ti deve assistere il fisico: se non ce la fai devi mollare, loro sono stati bravi a riuscirci e a lasciare in un momento in cui sono ancora ad alti livelli».
Molti pensano che si vada avanti per paura di lasciare il mondo passato?
«Questo è chiaro, lo capisco. Per tanti anni vivi in un mondo dorato, da protagonista, fai tutto quello che vuoi. Quando vedi la porta che si sta per chiudere fai uno sforzo maggiore per ritardare quel momento finale. E’ normale, ma ripeto, non è da tutti raggiungere certi traguardi».
Anche nel calcio ci sono esempi del genere: Totti, Buffon. uno ha smesso a 40 anni, l’altro ancora si è rimesso in gioco.
«Anche per loro è stato difficile staccarsi, ma è giusto che si continui finché si è felici. Gigi ancora gioca».
Lei come è riuscito a vincere un mondiale a 40 anni?
«Sono stato mosso dalla passione per il calcio, stavo bene e me la sono sentita di andare avanti. E’ emozionante vedere che si trovi la forza di continuare. Montano ha vinto un argento a quell’età, tanto di cappello. La Pellegrini con la quinta finale olimpica è entrata nel mito del nuoto. E’ un premio alla loro decisione».
Quindi l’età nello sport non conta?

«Conta, eccome. Per questi atleti non è contata, evidentemente. Ma tanti non ce la fanno, per questo chi eccelle va applaudito». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero