Zeman, domani in Svizzera può arrivare il primo trofeo della sua carriera

Zeman, domani in Svizzera può arrivare il primo trofeo della sua carriera
A 69 anni e dopo una carriera in chiaroscuro in cui ha suscitato entusiasmi e delusioni, ha diviso i giudizi tra chi lo osannava e chi lo detestava, Zdenek Zeman può...

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A 69 anni e dopo una carriera in chiaroscuro in cui ha suscitato entusiasmi e delusioni, ha diviso i giudizi tra chi lo osannava e chi lo detestava, Zdenek Zeman può vincere il primo trofeo della sua trentennale attività in panchina. Il Lugano, la squadra neopromossa nel campionato elvetico che ha condotto alla salvezza per un punto nei giorni scorsi, disputa infatti domani la finale della Coppa di Svizzera. Affronterà al Letzigrund, lo stadio dei grandi record dell'atletica, i padroni di casa dello Zurigo, unica squadra retrocessa dopo una accesa lotta proprio col Lugano.


La finale si giocherà alle 16.15 e sarà molto importante perché darà anche l'accesso all'Europa League. Zeman nella sua carriera ha ottenuto promozioni con Licata, Foggia e Pescara, ha allenato squadre importanti come la Lazio di Cragnotti e la Roma di Sensi, oltre a Napoli, Cagliari, Fenerbahce e Stella Rossa, ma ora in Svizzera vede a portata di mano il primo trofeo. Ed a darglielo potrebbe essere un 19/enne attaccante che segna molto, Anastasio Donis, greco di origine inglese che ha giocato nel Sassuolo, ma è di proprietà della Juventus, «nemica» storica del boemo, oggetto di mille polemiche in passato. Donis in 31 partite ha segnato 9 gol (più 7 assist).

Presentando il match Zeman ha mostrato il solito distacco: «È un'enorme soddisfazione partecipare alla finale, un grande stimolo quello di vincere la coppa ed accedere all'Europa League. Ma ribadisco che la salvezza è stata un miracolo perché il Lugano rispetto alle altre aveva meno esperienza, meno valori, meno possibilità economiche». Una finale che vede protagoniste le due squadre giunte ultima e penultima delle dieci della Super League elvetica: «Ma a parte le prime due più forti, Basilea e Young Boys - ha detto Zeman - c'è stato grande equilibrio tanto che le ultime quattro sono arrivate nel giro di quattro punti. Siamo stati bravi a sfruttare il calendario».


Nel più puro stile zemaniano il Lugano ha avuto il settimo attacco e la peggiore difesa. Gli unici 0-0 li ha fatti proprio con lo Zurigo, l'avversario di domani. Per Zeman, vista la scarsa qualità della squadra a sua disposizione, sarebbe un'impresa da ricordare. Che potrebbe convincere la società ad offrirgli per la prossima stagione una rosa più competitiva.
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Il Messaggero