Maxi Lopez svela: «Rifiutai Wanda Nara come procuratrice»

Maxi Lopez intervistato dal giornalista argentino Fernando Niembro, torna a parlare dell'ex moglie, Wanda Nara: «Una volta Wanda mi chiese di diventare mia procuratrice,...

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Maxi Lopez intervistato dal giornalista argentino Fernando Niembro, torna a parlare dell'ex moglie, Wanda Nara: «Una volta Wanda mi chiese di diventare mia procuratrice, ma rifiutai. Credo ci siano donne molto capaci per questo lavoro: bisogna separare il lavoro dalla famiglia. Personalmente non volevo mischiare le due cose. Leggendo certe notizie credo che, fra le tante mie scelte sbagliate, quella fu giusta».


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«Non vedo i miei figli - afferma il centravanti, attualmente in Brasile nelle file del Vasco de Gama -. È sempre la stessa storia. Ho cambiato diversi club in Italia per star loro vicino, ma ho sempre avuto difficoltà. Molte volte non ho potuto parlare al telefono con loro per decisione di Wanda. Quando i figli stavano con me, lei chiamava 150 volte per giorno e tutte le volte i bambini parlavano con lei. Io, in cambio, non ho potuto vederli anche quando abitavo a soli 150 chilometri. Andavo in città e c'era sempre una scusa nuova. Con Icardi ho lo stesso problema: una volta gli dissi che, diventando padre, avrebbe capito; poi, però, mi sono trovato peggio con lui che con lei e ho deciso di interrompere i contatti». «Credo che il tono di Wanda per trattare con i dirigenti italiani sia molto ciarliero - aggiunge -. Il linguaggio del calcio è diverso e non lo impari da un giorno all'altro. Credo che i dirigenti dell'Inter siano stufi. Anche perché, il rendimento di Icardi non è lo stesso. Molte volte gli agenti fanno la differenza, perché sanno leggere le situazioni nelle trattative, ovvero quando serve parlare e quando no. Un giocatore di un certo livello deve essere affiancato da una persona di un certo livello». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero