Wanda Nara: «Se Mauro me lo chiedesse smetterei di fare l'agente»

Wanda Nara: «Se Mauro me lo chiedesse smetterei di fare l'agente»
«Se un giorno mi chiedesse di rinunciare a fare l'agente, lo farei. Essere sua moglie e sua agente non dice necessariamente molto su di me, ma molto di più su...

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«Se un giorno mi chiedesse di rinunciare a fare l'agente, lo farei. Essere sua moglie e sua agente non dice necessariamente molto su di me, ma molto di più su Mauro che ha avuto il coraggio, a dir poco, di scegliermi». Wanda Nara, moglie e agente di Mauro Icardi, si racconta in un'intervista all'Equipe realizzata a maggio e pubblicata oggi. Il ruolo di procuratrice del marito è delicato e sembra abbia contribuito a compromettere il rapporto con l'Inter, tanto che si parla di un addio imminente dopo che gli è stata tolta la fascia di capitano. Ma fu Icardi a chiedere a Wanda di diventare la sua agente: «Mi ha chiesto consigli spesso per le sue decisioni e poi mi ha detto continua a fare tu, è nato tutto così. Io non ho mai avuto un manager nel mio lavoro, ho negoziato i miei contratti da sola. Dopo il liceo, ho studiato giurisprudenza e gestione aziendale e ho continuato a farlo durante le mie gravidanze. Essendo la moglie di Mauro, non ho alcun interesse a fare soldi sulle sue spalle, a differenza di altri. Tanto è vero che mi è capitato di soprassedere sulla mia commissione. Potrei stare tranquillamente a casa senza fare niente, ma non sarebbe un buon esempio per i miei figli. E poi, la scelta finale resta di Mauro. Ma che io sia consulente o meno, Mauro resta uno dei migliori attaccanti al mondo».
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Il Messaggero