Volandri: «L'era dei big verso il tramonto, il futuro sarà azzurro»

Volandri: «L'era dei big verso il tramonto, il futuro sarà azzurro»
Filippo Volandri, dt del centro federale di Tirrenia e voce tecnica del tennis su Sky, ha visto il suo record traballare. Lui, ultimo italiano in semifinale al Foro Italico nel...

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Filippo Volandri, dt del centro federale di Tirrenia e voce tecnica del tennis su Sky, ha visto il suo record traballare. Lui, ultimo italiano in semifinale al Foro Italico nel 2007, ha “rischiato” di vedere Matteo Berrettini togliergli il primato. «Sarei stato felicissimo di cederglielo. Ci è mancato poco».

Ecco, cosa è mancato?
«Matteo è stato troppo attendista rispetto alle sue qualità. È entrato nel territorio di Ruud, allungando gli scambi. E comunque il match è girato su un paio di punti».
C’è ancora del talento inespresso in Berrettini?
«Margine c’è, anche perché è ancora piuttosto giovane. Ma quando parliamo di un numero 8 del mondo parliamo di un giocatore che è già tra i grandissimi. L’esplosione di Sinner e Musetti lo aiuterà: gli toglierà pressione dalle spalle».
Sinner e Musetti sono davvero due predestinati?
«Sono ragazzi dal potenziale enorme che hanno fatto la scelta più importante: vivere giocando a tennis. Lavorano ogni giorno per diventare grandi campioni e si vede. Sono molto diversi in campo e si rispettano molto: ognuno vorrebbe anche le caratteristiche dell’altro».
Fognini è in crescita dopo l’operazione alle caviglie.
«Sì ma da Fabio in questo momento non dobbiamo aspettarci più di tanto. Deve recuperare senza fretta. Non credo farà tornei pazzeschi da qui a fine anno, lo sa anche lui».

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Otto azzurri nei sedicesimi di Roma e otto nei primi 100 Atp.
«Per il tennis maschile è il miglior momento della storia. Abbiamo giocatori di vertice e di prospettiva».
Djokovic e Nadal sono ancora di un altro pianeta?
«No, lo abbiamo visto al Foro. I big non dormono più sonni tranquilli: se non alzano il livello del gioco non se la portano più da casa».
E al Roland Garros tornano anche i reduci degli Us Open.
«E sono dolori. Zverev sta trovando quella maturità che gli è sempre mancata, Thiem è pericolosissimo, sulla terra forse quanto Rafa. Tra loro due e Djokovic c’è il vincitore di Parigi».
La Next Gen sta spazzando via la generazione di mezzo? Quella dei Dimitrov o dei Raonic, che prima hanno vinto poco perché c'erano i Big Three e, ora che i Big Three qualcosa concedono, perdono con i giovani?
«Il ricambio generazionale ormai è imminente. Purtroppo loro sono capitati con quei tre davanti che hanno vinto tutto. E ora si ritrovano Shapovalov, Ruud, Tsitsipas, Medvedev... Il tennis è fatto di cicli. Loro sono capitati in due cicli sbagliati nello stesso tempo».
Chi salverà la Wta a caccia di una campionessa da copertina?

«Credo Coco Gauff. È giovane, ha personalità, è afroamericana come Serena. È forte ed è un personaggio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero