Roma, ecco Villar: il regista bambino. Fonseca "ritrova" la rosa intera e punta in alto

Roma, ecco Villar: il regista bambino. Fonseca "ritrova" la rosa intera e punta in alto
Il viso bambino non inganni. Gonzalo Villar è più maturo di quello che sembra. La prestazione con il Parma è lì a dimostrarlo. Prima da titolare in...

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Il viso bambino non inganni. Gonzalo Villar è più maturo di quello che sembra. La prestazione con il Parma è lì a dimostrarlo. Prima da titolare in campionato in stagione ma alzi la mano chi se ne è accorto. Lo spagnolo ha stupito infatti per l’autorevolezza con la quale si è calato nel ruolo a fianco di Veretout, per la semplicità nelle giocate e per la centralità che ha rivestito per i compagni. Nonostante sia uscito a dieci minuti dal termine, è il calciatore che ha giocato più palle con un particolare da non sottovalutare: dei 105 palloni toccati, ben 59 sono quelli giocati con successo in avanti. A dimostrazione che Gonzalo ha fatto sua l’idea che Fonseca ha in mente: un calcio caratterizzato dal possesso che appena può diventa verticale. Quella di Villar è l’ennesima scommessa vinta da Paulo. Che in poche settimane a Trigoria è passato dall’essere sopportato a supportato. La differenza apparentemente è soltanto in una vocale. In realtà nasconde un mondo dietro. La Roma che vince, diverte, vola in campionato, alterna i titolari alle seconde linee, riesce a far meno con disinvoltura di Smalling, Dzeko, Kumbulla, Zaniolo e Pellegrini (recuperato in extremis ed entrato nel finale, a partita chiusa) porta la firma del tecnico. Capace di plasmare un gruppo che è ripartito dal progetto tattico dello scorso anno, sfruttando per una volta la mancata rivoluzione estiva sul mercato e l’arrivo di tasselli (Pedro su tutti) che garantiscono qualità e personalità. Poche mosse per spiegare una metamorfosi che vede la Roma mai sconfitta in stagione (imbattibilità che sale a 16 gare, non considerando lo 0-3 a tavolino di Verona), terza in campionato (sarebbe seconda con il punto sottrattole dal Giudice Sportivo), con il terzo miglior attacco, alla quarta gara di fila (coppe comprese) senza subire reti e prima nel girone di Europa League. 


FONSECA L’ARTEFICE

In un meccanismo che funziona, inserire un ragazzo come Villar (che lo scorso anno aveva racimolato appena 292 minuti), diventa più semplice. Anche perché Gonzalo è uno che apprende in fretta. In quest’ottica lavorare in allenamento con Pellegrini, Pedro e Veretout lo aiuta. Gonzalo ascolta, immagazzina e poi prova a mettere in pratica. Chi lo guarda da vicino afferma che è uno di quei giocatori ‘che ruba con gli occhi’. Sa che deve crescere ma questo non lo spaventa. Anzi, lo stimola a fare meglio. È il primo a sapere ad esempio di dover migliorare in fase conclusiva (mai in gol da quando è professionista) e definirsi sotto l’aspetto fisico. Proprio per questo ha assunto un personal trainer spagnolo (José Roig Marì) che lo segue nella quotidianità e che lo affianca nel lavoro che già svolge a Trigoria. Agevolato anche dalle vicissitudini nelle quali è incappato Diawara (Covid) e dall’oscillare in campo di Cristante - una volta centrocampista, un’altra difensore - ora lo spagnolo si contende il ruolo di primo cambio in mediana proprio con l’ex Atalanta. Giovedì con il Cluj avrà probabilmente una nuova chance, pronto poi a lasciare spazio a Napoli a Pellegrini. Al San Paolo, Lorenzo non sarà l’unico a tornare dal primo minuto. Ci saranno anche Smalling e Dzeko. Il bosniaco, negativo ieri al tampone, ha svolto e superato la visita di idoneità a Villa Stuart. Oggi tornerà in gruppo.Tommaso Milanese, Primavera classe 2002, ha rinnovato sino al 2024. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero