Transat Jacques Vabre, exploit di Ambrogio Beccaria con Alla Grande Pirelli: primo con vantaggio a Lorient

Si è conclusa la prima durissima tappa della Transat Jacques Vabre

Alla Grande Pirelli
Alla Grande Pirelli di Ambrogio Beccaria ha chiuso al primo posto con un bel vantaggio sugli altri, la prima durissima tappa della Transat Jacques Vabre. La barca italiana...

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Alla Grande Pirelli di Ambrogio Beccaria ha chiuso al primo posto con un bel vantaggio sugli altri, la prima durissima tappa della Transat Jacques Vabre. La barca italiana è arrivata al traguardo a  Lorient  sulla costa bretone poco prima dello scoccare della mezzanotte,  dopo una galoppata da Le Havre durata 1 giorno, 10 ore, 5 minuti e 19 secondi. 

A seguire, con un distacco di circa 6 miglia, gli altri e tra essi  Ibsa di Alberto Bona all’8° posto, Influence 2 di Andrea Fornaro 11° e 20° Acrobatica di Alberto Riva, la barca varata solo lo scorso 5 settembre  a Genova, che però ha  stazionato a lungo nella parte più alta della classifica. Sfortunato invece Pietro Luciani, coskipper sulla francese Dékuple, che si è dovuto ritirare e puntare su Cherbourg per danni strutturali allo scafo dovuti a un impatto con un UFO, che nel mondo marino  sta per oggetto galleggiante non identificato.

Transat Jacques Vabre: tempo duro, partenza confermata, ma con cambio di percorso

La tappa di 320 miglia da Le Havre a Lorient non fa parte dell’abituale percorso della Transat Jacques Vabre che per i Class 40 è di 4500 miglia  e punta direttamente su La Martinica ai Caraibi. Ma per la prima volta nella sua storia la Direzione di Gara, a causa della tempesta Claran in arrivo sulla costa atlantica di Francia e Portogallo, ha deciso di far partire solo i giganteschi trimarani Ultime sul percorso previsto, che con la loro velocità avrebbero preceduto  la tempesta, mentre per i più piccoli e meno veloci trimarani Ocean 50 e per i Class 40, si è inventata una  tappa  intermedia a Lorient, mentre ha tenuto in porto a Le Havre  gli Imoca 60 tra i quali corre Giancarlo Pedote con Prysmian Group.

Ambrogio Beccaria e il suo compagno di Avventura Nicolas Adrien hanno mostrato “maestria”, come scrivono gli organizzatori transalpini,  nel gestire questa impegnativa prima tappa partita con 44 scafi in 35 nodi di vento e mare impegnativo. 

«Abbiamo avuto problemi alla nostra antenna satellitare – racconta  Ambrogio all’arrivo - e speriamo di riuscire a ripararla prima della ripartenza. ‘E stata una tappa breve, ma molto intensa. La partenza è stata fantastica, la più bella che io abbia mai visto con le barche che volavano a 20 nodi. Ma poi è stata molto dura. Dovevamo virare continuamente in 30 nodi. Per fortuna avevamo trovato tempo duro al Fastnet. Non pensavamo ci servisse come allenamento per la Jacques Vabre, e invece sì. A bordo a parte l’antenna,  a qualche piccolo danno alle vele… e a un  ginocchio e due gambe che hanno preso un po’ di botte, non abbiamo avuto problemi . Davanti a noi era tutto piuttosto selvaggio….».

«La prima notte le condizioni sono state molto toste – aggiunge Nicolas – dura abituarsi. A bordo era violento, ma sono felice che ce l’abbiamo fatta. Meglio esser un’ora avanti che dietro. E' stupefacente vedere come Ambrogio gestisce la sua barca. E’ stato coinvolto nella progettazione e la conosce intimamente». Ora al riparo nel porto Bretone i concorrenti aspettano che la tempesta, che dovrebbe arrivare al suo apice mercoledì, si sfoghi per poi fare un’altra partenza, questa volta  con destinazione Caraibi sulla Rotta del Caffè.    

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Il Messaggero