Arrivate in Italia le atlete e le allenatrici ucraine di nuoto sincronizzato in fuga dalla guerra: «Grate all’Italia per questa opportunità»

Sono arrivate questa mattina intorno a mezzogiorno e mezza al Centro della Federnuoto di Ostia le dieci atlete e le due allenatrici della nazionale ucraina di nuoto sincronizzato...

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Sono arrivate questa mattina intorno a mezzogiorno e mezza al Centro della Federnuoto di Ostia le dieci atlete e le due allenatrici della nazionale ucraina di nuoto sincronizzato in fuga dai luoghi del conflitto e che nelle prossime settimane potranno vivere e allenarsi nel centro Fin, lontano dagli orrori della guerra. Partite ieri sera intorno alle 21 da Budapest, dopo aver percorso anche 1500 chilometri per varcare i confini del proprio paese, le ragazze sono arrivate stanche e sorridenti, accolte dal presidente Fin Paolo Barelli e dalla sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali. Sono tutte giovanissime, hanno tra i 14 e i 21 anni, sono stordite ma al tempo stesso rasserenate.

«I nostri familiari sono rimasti lì e noi siamo grate all’Italia per questa opportunità» raccontano le gemelle del bronzo olimpico con la Squadra. Maryna e Vlasyslava Aleksiiva: «In questo momento così drammatico per il nostro popolo ci è stata offerta la bella possibilità di allenarci al meglio e nelle migliori condizioni in Italia in vista dei campionati europei di Roma. I nostri familiari sanno che adesso siamo in un posto sicuro e felice. Noi ci alleniamo principalmente a Kharkiv, anche se non tutte veniamo da lì. Ci sono ragazze provenienti anche da altre città». Vladyslava aggiunge: «Vogliamo ringraziare l'Italia e il presidente Paolo Barelli che si è adoperato per ospitarci, senza pensarci su. Questa accoglienza e il vostro supporto ci trasmettono emozioni incredibili».

Più dura l’allenatrice Olesia Zaytseva con la voce rotta dal pianto: «Abbiamo lasciato tutto in Ucraina: affetti, familiari ed amici. Ma dobbiamo fare questo per il nostro Paese e per renderlo orgoglioso di noi. Spero che l'invasore russo lasci presto la nostra terra. I bombardamenti hanno distrutto la mia città in pochi minuti. E' un dramma. Ringraziamo l'Italia e la Federazione Italiana Nuoto per questa incredibile opportunità, sono commossa, ora abbiamo negli occhi solo sofferenza invece di sport». Altre quattro ragazze e tre tecnici non sono riusciti ad aggregarsi al gruppo ma dovrebbero riuscire a partire - dice Barelli - tra stasera e domani. A Ostia potranno vivere e allenarsi in vista di una stagione ricca di appuntamenti, impossibile dire per quanto. La speranza di tutti è per il minor tempo possibile: significherebbe che in Ucraina è tornata la pace.

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Il Messaggero