Centoventisette tornei in diciotto regioni d’Italia. Sono i numeri a testimoniare il successo della quattordicesima edizione del “Tennis Trophy FIT...
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«L’idea di organizzare un circuito riservato ai bambini – dice l’ex tennista Rita Grande – mi è venuta dopo aver interrotto l’attività agonistica. Ora invece è diventato un appuntamento molto sentito dai ragazzi, anche se la regola numero uno rimane sempre quella del fair play. L’obiettivo, infatti, è quello di far emergere i valori dello sport e non l’aspetto agonistico. Non a caso le partire si disputano senza arbitro e per i genitori appendiamo all’ingresso un codice di comportamento da rispettare».
«Lo possiamo considerare un appuntamento formativo per i giovani tennisti dove possono condividere esperienze e sensazioni comuni» gli fa eco Massimo Castiglia, responsabile del progetto. Eppure un premio in palio c’è. Gli otto vincitori e gli altrettanti finalisti del Master italiano delle categorie nove/dodici anni, infatti, potranno partecipare a quello Internazionale previsto dal 17 al 20 ottobre nel prestigioso Country Club di Montecarlo.
«L’importanza di questa iniziativa – spiega Max Giusti, nell’insolita veste di consigliere FIT – è quella di aver permesso a tanti giovani, e alle loro famiglie, di visitare l’Italia e di aver fatto conoscenza con tanti altri compagni che magari un giorno rincontreranno nei vari tornei in giro per il mondo. Sono orgoglioso – continua Giusti – che l’evento finale si svolgerà anche nel mio circolo che per l’occasione si travestirà da piccolo Foro».
La presenza in conferenza del presidente Angelo Binaghi è anche l’occasione per fare una piccola digressione sul momento negativo che sta attraversando il tennis femminile azzurro «Sinceramente non sono preoccupato – spiega Binaghi – è successa la stessa cosa circa dieci anni fa con gli uomini e ricordo che furono proprio i successi delle varie Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci a dare la spinta decisiva ai maschi che oggi ne raccolgono i frutti».
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Il Messaggero