Torrenova, Michesi la sfida di domenica: «Con la Cavese inizia una fase difficile»

Il direttore sportivo del Torrenova Michesi
L'Atletico Torrenova, al settimo posto della classifica del girone C di Promozione con 6 punti, ospiterà domenica, al Tre Torri, la capolista Cavese. I romani, dopo un...

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L'Atletico Torrenova, al settimo posto della classifica del girone C di Promozione con 6 punti, ospiterà domenica, al Tre Torri, la capolista Cavese. I romani, dopo un avvio roseo con due vittorie consecutive, prima con la Fonte Meravigliosa e poi con Agorà, domenica scorsa sono inciampati nella prima sconfitta sul campo del Dilettanti Falasche.


La quarta giornata di campionato prevede un altro bel test per i ragazzi di Scotini: la Cavese finora non ha battuto ciglio ed è rimasta imbattuta, accumulando un bottino di nove punti. Quella di domenica è solo la prima di una serie di gare difficili per i biancorossi che dovranno affrontare squadre agguerrite, come Sermoneta e La Rustica, in vetta alla classifica al fianco della Cavese. «Adesso per noi si aprirà una fase molto impegnativa, per fortuna ci arriviamo con una scorta di sei punti e non a digiuno, questo aiuta molto ai fini della classifica ma anche sul piano dell'umore della squadra - commenta il Direttore Sportivo Paolo Michesi - Sapevamo che questo ciclo difficile, iniziato domenica, sarebbe arrivato e stiamo lavorando per fare più punti possibile. Sicuramente venderemo cara la pelle».

La compagine di Cava dei Tirreni non è un avversario facile: «Stiamo per affrontare la squadra più accreditata del girone: ha una rosa degna dell'Eccellenza e cinque o sei giocatori veramente pericolosi  - spiega il diesse - Noi stiamo lavorando sia sull'approccio mentale sia sul piano fisico, aumentando gli allenamenti. Restiamo concentrati per provare a contenere una compagine così strutturata. Naturalmente, siamo consapevoli dei nostri limiti, la gestione nuova della società e le risorse a disposizione limitate, quindi per noi l'obiettivo è restare nella categoria e giocare un buon calcio: tutto ciò che verrà in più non può che essere ben accolto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero